Quando gli U2 causarono un 'terremoto' a Roma
Il 27 maggio del 1987 gli U2 suonarono a Roma per la prima tappa europea del The Joshua Trea Tour, spaventando la cittadinanza
Gli U2 a Roma per il The Joshua Tree Tour

Il terremoto U2
In tantissimi, sin dalle prime ore del mattino, decidono di presentarsi allo stadio per cercare di entrare in qualche modo, che sia comprando il biglietto dalle mani di qualche bagarino o utilizzando la furbizia per intrufolarsi nei varchi sfuggendo ai controlli. La folla è in delirio e la capitale è tutta in fibrillazione per l'arrivo della band, completamente travolta dalla passione dei fan, una comunità enorme che si ritrova insieme lì, a Roma Nord.
Una vera e propria fede, quella dei fan degli U2 che presero d'assalto Roma.
A scaldare il pubblico ci pensarono The Pretenders e Big Audio Dynamite che si esibirono prima che gli U2 salissero sul palco, prendendo la scena sulle note di Where the Streets Have No Name. Nonostante Bono non fosse al top con la voce, il cantante degli U2 era forse nel momento più alto della sua carriera dal punto di vista vocale e la band si trovava ad un picco creativo e performativo che fu espresso al massimo durante lo show romano.
Il sound degli U2 era potente e massiccio, supportato da un impianto da 100mila watt che, unito alle decina di migliaia di presenti, riuscì a causare un vero e proprio terremoto sul suolo romano.
Usare la parola 'terremoto' non è una esagerazione in questo caso e furono numerosi gli abitanti della zona intorno al Flaminio che chiamarono pompieri e forze dell'ordine temendo che fosse in corso un fenomeno sismico. Le vibrazioni provenienti dallo stadio, infatti, erano talmente potenti da aver fatto tremare, e in alcuni casi crepare, i vetri delle abitazioni della zona, mettendo in allarme la cittadinanza.
Un biglietto da visita con cui gli U2 si presentarono ai fan italiani, prima di spostarsi a Modena per due date allo Stadio Braglia.