Nell'agosto del 1965 due dei più grandi nomi nella storia del rock , Elvis Preseley e i Beatles, gli artisti più influenti dell'epoca, si incontrarono per la prima volta.
Un incontro, quello avvenuto il 27 agosto in California, che avrebbe potuto dar vita ad una collaborazione incredibile ma che, ad oggi, non è altro che un episodio raccontato senza alcuna testimonianza fisica.
Di quel momento storico non esiste infatti alcuna foto, alcuna ripresa, alcuna registrazione nota ma solo le parole riportate dai presenti.
I tentativi dei Beatles di incontrare Elvis
Impegnati nel tour nordamericano del 1965, i Beatles si trovavano a Beverly Hills quando tentarono di incontrare per l'ennesima volta Elvis Presley.
Con un oceano di mezzo, i Fab Four e The King erano la più grande espressione della musica popolare di quegli anni ma, nonostante la stima, i ragazzi inglesi non erano mai riusciti ad incrociare i propri passi con Elvis.
Del resto, paragonati al Re del Rock'n'Roll, i Beatles erano dei giovani di belle speranze che stavano sì conquistando il pianeta, ma non ancora in grado di conquistarsi lo status di icone.
Tentativi, i quattro di Liverpool, ne avevano fatti ma alla fine si erano sempre trovati ad accontentarsi solo di una manciata di gadget, gentilmente offerti da camp Elvis.
Il motivo, come forse noterà successivamente McCartney, è ricercare nel pericolo avvertito dal manager di Presley, il Colonnello Tom Parker: "Non eravamo mai riusciti ad incontrarlo prima, pur avendo provato per anni. Il Colonnello ci regalava un po'di souvenir e dovevamo farci bastare quello.", dirà Macca. "Penso che ci considerasse come una minaccia per la sua popolarità, cosa effettivamente vera. Ma non ci consideravamo snobbati, pensavamo che fosse giusto così. Dopo tutto, lui era Elvis, e chi eravamo noi per poter osare di volerlo incontrare? Alla fine ci invitò mentre si trovava ad Hollywood per un film".
L'unico scatto emerso di quella serata. Elvis in maglia rossa

I Beatles a casa del Re
I Beatles si trovavano a Beverly Hills, nella casa presa in affitto dall'attrice Zsa Zsa Gabor, quando Elvis, impegnato nelle riprese di "Paradise Hawaiian Style", accettò di accoglierli nella sua residenza al 525 di Perugia Way, a Bel Air.
Perché questo incontro tra giganti potesse avvenire davvero, però, The King pose le sue condizioni: ovvero che tutto venisse svolto in gran segreto e che non venisse condivisa con l'esterno alcuna testimonianza, foto, video o audio, di quel momento storico.
Era la sera del 27 agosto quando, verso le 23:00, i Beatles e il loro entourage, che includeva anche il loro assistente Mal Evans, l'addetto stampa Tony Barrow e il giornalista del NME Chris Hutchins, arrivarono nella residenza del Re.
Ad attenderli c'era proprio lui, Elvis Presley, uno degli idoli dei Beatles, circondato dalla "Memphis Mafia", in un grande salotto circolare illuminato con luci rosse e blu.
Pur essendo un incontro amichevole, di cortesia, la tensione era palpabile: da una parte c'era l'istituzione, il monumento, dall'altro questi ragazzi sfrontati che si stavano ritagliando uno spazio nella storia della musica e della cultura pop, nel tentativo di poter sedere legittimamente allo stesso tavolo di quel mito che ora, per la prima volta, potevano vedere davanti ai propri occhi.