25 gennaio 2021

Quando la scena grunge si prese gioco di Slash

Gilby Clarke, ex chitarrista dei Guns N'Roses, ha raccontato di quando la scena grunge iniziò

Gilby Clarke, chitarrista americano membro dei Guns N'Roses tra il 1992 e il 1996, anni in cui entrò a far parte della band sostituendo Izzy Stradlin, ha raccontato di quella volta in cui fu evidente il cambiamento portato alla scena rock americana dal fenomeno grunge e di come a farne le spese furono proprio band come quella di Axl Rose e Slash.

La passione di Axl per il Grunge

Parlando con il canale 80's metal recycle bin, l'ex chitarrista dei Guns N'Roses ha commentato l'impatto avuto dal fenomeno grunge sulle band come i Guns N'Roses, reduci dalla scena rock degli anni '80.

Nei primi anni '90 il fenomeno grunge iniziò ad insidiare prepotentemente l'hard rock stradaiolo proveniente dal Sunset Strip di Los Angeles. Band come i Guns N'Roses e i Motley Crue portavano in tutto il mondo un credo fatto di divertimento, eccessi, ragazze e auto veloci, un inno al disimpegno fatto di chitarre e lacca che aveva come reazione naturale la rabbia introspettiva, l'inadeguatezza e la sofferenza del grunge. Un fenomeno che, pur minaccioso, non era mai dispiaciuto ad Axl Rose, sempre molto attento al rock dell'epoca. Basti pensare alla stima che Axl aveva dimostrato nei confronti dei Nirvana indossando un loro cappellino nel video di 'Don't Cry' e invitandoli in tour, prima che la situazione precipitasse per la mancata stima ricambiata da Kurt Cobain con il quale finì in rissa.

Il Seattle sound, comunque, non dispiaceva ad Axl a differenza degli altri membri dei Guns N'Roses:"Axl era sempre attento a quella roba - ha raccontato Clarke - Amava i Nirvana, i Soundgarden, i Pearl Jam, gli piacevano molto quelle band, decisamente più di gente come me, Slash o Duff McKagan che eravamo un po' più lenti ad accettare la cosa".


I tempi stavano cambiando

Dopo una serie di tour negli stadi e nella arene di tutto il mondo, i Guns N'Roses iniziarono ad accorgersi che qualcosa stava cambiando nel gusto musicale dei ragazzi, il grunge si stava cambiando la scena e le band rock come la loro stavano lentamente perdendo il loro appeal. Tutto ciò che bisognava fare per rendersene davvero conto era tornare a suonare in giro: "Ci siamo davvero accorti che i tempi stavano cambiando quando si trattò di tornare on the road - racconta Gilby Clarke - sia io che Slash avevamo fatto un disco solista. Un anno eravamo negli stadi e l'anno dopo suonavamo nei club. Se fosse uscito un disco di Slash due o tre anni prima anche lui, da solo, avrebbe suonato nelle arene. A quel punto si poteva decisamente avvertire che qualcosa stava cambiando".


Ridere di Slash

C'è un aneddoto specifico che, secondo Clarke, fu abbastanza esplicativo di ciò che stava accadendo in quegli anni e vide coinvolto la leggendaria chitarra solista dei Guns N'Roses, Slash, e un gruppo di ragazzi che si bazzicavano l'altrettanto iconico club di Hollywood, il Rainbow Bar & Grill, vera e propria seconda casa per Slash, per i Guns e per i loro amici.

"Eravamo lì e dei ragazzi indicano Slash e dicono 'Hey, è Slash' - continua Clarke - ma non lo dicevano con ammirazione, stavano ridendo di Slash come se si trattasse di un cartone animato, non di Slash dei Guns N'Roses. Tre o quattro anni prima era il figlio di puttana più figo del pianeta e ora c'erano dei ragazzi che stavano lì a ridere di Slash". 

"Da quel paio di indizi iniziamo a capire che le cose stavano cambiando un po' - conclude Clarke -  Alcune band stavano iniziando a diventare la parodia di loro stessi invece che mantenere la loro credibilità musicale".


Quando la scena grunge si prese gioco di Slash