04 marzo 2025, ore 10:11, agg. alle 10:37
Il 4 marzo 1977 i Queen pubblicavano Tie Your Mother Down, secondo singolo da A Day At The Races ed ironico inno di ribellione giovanile
Il 4 marzo del 1977 i Queen pubblicavano nel Regno Unito Tie Your Mother Down, secondo singolo estratto dall'album del 1976 "A Day at the Races".
Nel corso degli anni il brano ha saputo ritagliarsi un posto speciale nel cuore dei fan e della band che l'hanno spesso inserito all'interno delle loro scalette.
Basti pensare che, ad oggi, Tie Your Mother Down è all'ottavo posto tra le canzoni più suonate live dai Queen e che è stata proposta live insieme ad ospiti come Joe Elliott dei Def Leppard e Slash in occasione del concerto tributo a Freddie Mercury nel 1992 e con i Foo Fighters.

Il significato di Tie Your Mother Down
Ma di cosa parla davvero Tie Your Mother Down dei Queen?
Brian May ha dichiarato in un'intervista che non aveva davvero idea dei temi che avrebbe dovuto trattare la canzone prima di presentarla a Freddie.
Nonostante i dubbi del chitarrista sull'utilizzo di Tie Your Mother Down come titolo, Mercury si rivelò entusiasta di quell'espressione che, secondo lui, poteva raccontare molto.
In quel momento fu chiaro a tutti che Tie Your Mother Down avrebbe trattato di uno dei classici temi della storia del rock: la ribellione giovanile.
Tie Your Mother Down non è infatti altro che una canzone rock che parla di un di un ragazzo che vuole essere lasciato in pace di viversi la sua avventura amorosa, senza interferenze da parte dei genitori.
Un sentimento che, in modo esagerato e quasi parodistico, esprime proprio attraverso la volontà di legare la madre per impedirle di intromettersi, così da poter vivere in libertà insieme alla persona amata.
Anche se, ad una prima lettura Tie Your Mother Down potrebbe sembrare sconveniente, così come era parso a May, la realtà è che tutto nella canzone - dalla musica ai temi e al contesto - è dichiaratamente teatrale e ironico, in perfetto stile Queen.
"In un certo senso si è scritta da sola", dirà May. "E' solo il lamento di un teenager che vorrebbe esser lasciato in pace dai genitori, ed ha perfettamente senso".