A volte le canzni arrivano in un baleno, in un attimo e quando meno te lo aspetti. Tutto ciò che bisogna saper fare è catturarle prima che fuggano via.
Esattamente questo è ciò che è successo a Freddie Mercury con 'Crazy Little Thing Called Love', primo singolo dei Queen a centrare la vetta della classifica USA.
Mai lasciarsi sfuggire un'idea
I Queen avevano terminato da poco la promozione di "Jazz", album del 1978 che, pur non essendo un flop, riuscì a vendere decisamente meno copie rispetto al predecessore "News Of The World" e fu bersagliato da una serie di critiche che la band doveva cercare di mettersi alle spalle.
La prossima mossa? Un viaggio in Germania per scrivere il nuovo album, "The Game".
Le cose andavano molto a rilento e i Queen si trovarono ad entrare nei Musicland Studios di Monaco di Baviera quasi a perdere tempo. Si giocava con qualche idea, si provava qualcosa ma era tutto un cominciare da zero.
Freddie Mercury si trovava nella vasca della sua stanza d'hotel quando, ad un certo punto, arrivò l'illuminazione. L'idea di un omaggio ad alcuni suoi miti come Elvis Presley e Cliff Richard colpì improvvisamente il frontman dei Queen che prese in mano una chitarra e buttò giù in pochi minuti la struttura del pezzo.
Come detto dallo stesso Freddie nel 1981 al Melody Maker, il suo non essere un grande chitarrista fu quasi una benedizione:
"Ci ho messo 5 o 10 minuti a comporla. L'ho fatta con la chitarra, che non so suonare per niente. In un certo senso è stato meglio perché ero obbligato ad utilizzare solo pochi accordi".
Visto che un'idea del genere non poteva essere sprecata e Freddie non aveva come fissarla, chiamò a raccolta la band per correre in studio e registrare 'Crazy Little Thing Called Love' per paura di dimenticarla e gettare via l'ispirazione.
A sentire il tecnico che si occupò delle registrazioni, Reinholt Mac, la paura di dimenticare la canzone non fu l'unico motivo della fretta di Freddie. L'altro fu Brian May.