25 maggio 2021

Quincy Jones: "Elvis era un razzista"

Il produttore Quincy Jones racconta di non aver mai voluto lavorare con Elvis Presley perché, dice, 'era un razzista'

Quincy Jones, uno dei più grandi produttori della storia, si è scagliato contro il Re del rock'n'roll Elvis Presley in una recente intervista dichiarando di non aver mai voluto lavorare con lui perché razzista.

"Elvis era un razzista"

Nel corso della sua carriera Quincy Jones è stato riconosciuto come uno dei produttori più influenti della storia, quasi 70 anni di attività, 28 Grammy vinti, collaborazioni con chiunque da Frank Sinatra ad Aretha Franklin e Michael Jackson - con lui su Off The Wall, Thriller e Bad - ma non ha mai lavorato con Elvis Presley.

Intervistato da The Hollywood Reporter pochi giorni fa, Quincy ha spiegato del perché si sia sempre fermamente rifiutato di lavorare con una leggenda del rock'n'roll come Elvis e il motivo non è artistico.

Dopo aver paragonato Michael Jackson ad Elvis parlando del film "Il Mago Di Oz" a cui aveva lavorato nel 1978, il produttore e musicista 88 enne ha raccontato del perché lui e Presley non si siano mai incrociati: "Jackson stava copiando anche Elvis in un certo senso, si faceva chiamare il 'Re del Pop', ma dai! Con Elvis, però, non ci avrei mai lavorato. Stavo lavorando agli arrangiamenti per il direttore d'orchestra Tommy Dorsey, erano gli anni '50, ed arrivò Elvis. Tommy disse che non avrebbe suonato con lui.  Elvis era uno stronzo razzista ! Però ogni volta che ho incontrato Elvis aveva come maestro di canto Otis Blackwell (cantautore di colore, autore della hit 'Don't Be Cruel')".

Le accuse ad Elvis

Le accuse di Quincy Jones non sono una novità nel mondo della musica e in passato più di una volta Elvis è stato accusato di essere razzista, forse anche a causa delle sue origini, le stesse del politico razzista vicino al Ku Klux Klan, John Rankin.

In altri casi l'accusa mossa ad Elvis, se non è stata direttamente legata a dichiarazioni di stampo razzista, è quella di utilizzare la musica Black a proprio vantaggio, una sorta di cultural appropriation ante literam per riuscire nell'impresa, titanica per quei tempi, di mettere d'accordo pubblico e stazioni radio per creare quel consenso popolare senza precedenti che la storia gli ha consegnto.

Fatto sta che non è la prima volta che artisti di colore accusano il Re del rock'n'roll di razzismo e già le leggende dell'hip hop Public Enemy si sono scagliati diverse volte contro Elvis.


Quincy Jones: "Elvis era un razzista"

Quincy Jones a Hollywood

Quincy ha poi affrontato il tema del razzismo ad Hollywood, un ambiente che ha frequentato spesso durante la sua carriera per comporre diverse colonne sonore: "Non utilizzavano compositori di colore nei film, utilizzavano solo nomi dell'Est europa come Bronislaw Kaper, Dimitri Tiomkin. Era un comportamento molto razzista. Ricordo di essere agli studi della Universal e nei corridoi la gente mi diceva 'Ecco che arriva uno shvartze', è ebraico e so che significa, è come la parola con la N. - ha detto il produttore -  E Truman Capote, io ho fatto In Cold Blood, chiamò il regista Richard Brooks e gli dissse 'Richard, non capisco il fatto che tu stia usando un negro per scrivere la musica di un film senza attori di colore". Richard lo mandò a fare in culo dicendogli che avrei fatto la colonna sonora. Così è stato e sono stato nominato agli Oscar".