09 marzo 2022

Red Hot Chili Peppers, Flea definisce 'sciocco' l'odio della band per l'hair metal

Flea racconta dell'odio dei Red Hot Chili Peppers per le band hair metal di Los Angeles ma ora definisce la cosa come 'sciocca'

Il bassista dei Red Hot Chili Peppers, Flea, ha parlato della rivalità tutta losangelina tra loro e le band hair metal degli anni '80 e '90. Uno scontro che si sviluppava, a quanto pare, non solo tra gli artisti della scena di Seattle e quella del Sunset Strip ma anche all'interno della stessa città.

Un odio che oggi Flea ritiene qualcosa di poco conto e che lascia lo spazio alla stima nei confronti di alcune di quelle band.

Circa un mese fa i Red Hot Chili Peppers hanno annunciato il ritorno con "Unlimited Love", il nuovo album in uscita il primo aprile. Per farlo, la band di Anthony Kiedis ha pubblicato a sorpresa,  il singolo 'Black Summer' che segna l'ennesimo rientro nel gruppo di John Frusciante.

La scorsa settimana è stato condiviso il secondo estratto dall'album, 'Poster Child'.

Odiavamo le band hair metal ma alcune sono grandi

Lo scontro Los Angeles vs Seattle sembra sempre attuale. In queste settimane stiamo seguendo lo scontro a distanza tra Eddie Vedder e Motley Crue, rappresentanti attuali di una faida che esiste e resiste da oltre 30 anni, con tutte le esagerazioni del caso.

Anche all'interno della stessa metropoli californiana, però, c'è della rivalità e, in una recente intervista con Classic Rock, il bassista dei Red Hot Chili Peppers ha parlato dell'astio che la band provava per i rappresentanti dell'hair metal che popolavano il Sunset Strip.

Flea, che nel video di Dani California dei Red Hot Chili Peppers era vestito proprio come se fosse il membro dei Motley Crue o dei Poison, riconosce che il loro odio dichiarato nei confronti delle band metal dell'epoca era, alla fine, una sciocchezza di poco conto.

"Eravamo decisamente contro la scena hair metal", racconta Flea a Classic rock, "Pensavamo: vaff*****, noi siamo undeground, siamo i tipi bizzarri e art rock dell'east side. Loro erano solo tizi che cercavano di imitare Aerosmith e Kiss. Col senno di poi, penso fossero tutte st*****ate. Molte di loro erano della grandi band. I Guns N'Roses erano fantastici".



Red Hot Chili Peppers, Flea definisce 'sciocco' l'odio della band per l'hair metal

Anche Slash contro le band di L.A.

Quella di Flea non è stata l'unica ammissione di odio nei confronti di certe band hair metal di Hollywood, arrivata di recente, da un musicista della stessa zona.

Per quanto possa sembrare inaspettato, infatti, anche Slash ha detto di odiare le band emerse dalla scena hair metal di Los Angeles a cavallo tra anni '80 e '90. Inglese di nascita, Slash si è trasferito da ragazzino in California e proprio nella scena del Sunset Strip di Los Angeles ha cominciato a muovere i primi passi con i Guns N'Roses. Secondo il chitarrista, però, la sua band era molto diversa da tutte le altre che erano in circolazione.

"Odiavo fott******te tutta la scena musicale. Almeno nel Regno unito c'erano delle band fighe che rappresentavano gli anni '80, parlando di rock'n'roll e metal", ha detto Slash in una recente intervista, "C'era delle musica davvero figa e molto credibile. A Los Angeles erano solo str****te. E i Guns stavano nascendo in mezzo a quella roba".

Incosa si differenziavano i Guns N'Roses dalle altre band? Secondo Slash la vera differenza era la motivazione per cui si formarono gran parte dei gruppi dell'epoca. Il problema era che molte band facevano solo finta, perdendo lo spirito di chi era venuto prima di loro, solo per i soldi e le ragazze:"Tutti si stavano conformando agli standard dell'industria discografica e solo per avere un contratto e per le ragazze. Quando siamo usciti, noi eravamo l'antitesi di tutto questo, qualcosa di cui sono molto orgoglioso".

Da ragazzo, racconta il chitarrista dei Guns, la scena losangelina era fantastica ma negli anni '80 è diventata altro:"Qualcosa di irriconoscibile da un punto di vista dell'integrità e della creatività. Era tutto annacquato. Oggi ad L.A. non c'è più niente. Dagli anni '60 ai '70 c'è stata una grande scena, rivoluzionaria, poi negli anni '80 si è trasformata in altro"