03 febbraio 2021

Registrato il primo album di un feto

Un album davvero "In Utero" quello che due musicisti hanno pubblicato utilizzando le vibrazioni del feto nel grembo materno

Quando si parla di "In Utero" associandolo al mondo della musica non può che venire in mente il terzo e ultimo album pubblicato dai Nirvana nel 1993 ma un album davvero in utero è ciò che è stato creato recentemente negli Stati Uniti con un disco registrato interamente utilizzando i movimenti uterini di un feto e trasformandoli in suono.

Secondo alcuni studi, infatti, far ascoltare la musica ad un bambino ancora nel grembo materno può essere un modo ottimale per migliorare sia lo sviluppo del sistema nervoso del feto che la comunicazione con l'esterno.  In questa occasione, però, si è pensato di invertire il percorso  della musica in gravidanza e far sì che sia lo stesso feto a comunicare verso l'esterno attraverso i propri movimenti e le vibrazioni.

L'album 'in utero'

Se molti genitori hanno l'usanza di far ascoltare determinati tipi di musica ai bambini ancora all'interno del grembo materno, quello che è accaduto recentemente è esattamente il contrario. La bassista dei Psychic Ills Elizabeth Hart e Ivan Diaz Mathé, collaboratore del leggendario musicista e produttore giamaicano Lee 'Scratch' Perry, hanno infatti trasformato in musica i movimenti uterini della loro bambina Luca Yupanqui realizzando un disco.
L'album, pubblicato a nome Luca Yupanqui, si chiama prevedibilmente "Sounds Of The Unborn" ed è abbastanza sicuramente il primo album mai pubblicato da un non (ancora) nato.

Sounds Of the Unborn

In uscita il prossimo aprile per Sacred Bone Records, "Sounds Of The Unborn" è, appunto, il frutto di un esperimento davvero particolare fatto da Mathé e dalla Hart. Utilizzando la tecnologia MIDI biosonica, infatti, i due musicisti hanno trasformato i movimenti in utero del feto in suoni.
L'apparecchio MIDI era collegato da una parte al pancione di mamma Hart e dell'altro ai sintetizzatori usati dal padre che hanno trasformato in suoni elettronici le vibrazioni registrate durante le 'sessioni' e create direttamente dai movimenti della piccola all'interno del grembo.
Tutta l'operazione è durata circa cinque ore dopo le quali, raccolti tutti i suoni, i genitori si sono occupati di editare e mixare le tracce per ottenere un disco, cercando di rispettare il ritmo indicato autonomamente da Yupanqui.

Il risultato? Lo potete ascoltare nel primo estratto 'V4.3 pt.2', un mix che unsice synth, bassi e il ritmo del cuore di Yupanqui tramutato in suono elettronico.



Registrato il primo album di un feto