31 ottobre 2019

Ringo Starr: "Alla morte di Lennon non sapevo cosa fare"

Intervistato da Dave Grohl per Rolling Stone il batterista dei Beatles ha ricordato la scomparsa del suo ex compagno

Rolling Stone USA ha organizzato un'intervista tra batteristi in cui Dave Grohl ha intervistato Ringo Starr, tornato di recente sulle scene con il nuovo lavoro "What's My Name", e inevitabilmente il discorso è caduto anche sulle tragedie che hanno colpito i Nirvana e i Beatles

John Lennon venne ucciso nel 1980 e quattordici anni dopo ancora una volta un'arma da fuoco fu causa della morte di Kurt Cobain sulla quale Ringo dice: " Quell'uomo aveva così tante emozioni, ed è ciò che amavo di lui, sono un tipo emozionale. Nessuno può mettere in dubbio i Nirvana, mai. Chi poteva sapere che avrebbe fatto la fine che ha fatto? Non penso che nessuno ascoltatore di musica coraggiosa potesse avere dei dubbi su di lui perché lo era, coraggioso. Abbiamo perso precocemente un sacco di persone nel nostro business e ti chiedi quanto debbano aver sofferto. Pensi: 'Perché non mi chiami?', non puoi saperlo. Si tratta della famosa sindrome dei 27 anni, come se fosse colpa di quel numero o forse sono solo i piani di Dio, non saprei".

Il batterista dei Beatles è poi tornato sulla scomparsa di John Lennon: "Quando John venne ucciso io mi trovavo alle Bahamas, mi arrivò una telefonata dai miei figliastri a Los Angeles in cui dicevano "E' successo qualcosa a John" e poi mi richiamarono dicendo che era morto. E non sapevo cosa fare. E stavo ancora realizzando che un bastardo gli aveva sparato ma dissi 'Dobbiamo prendere un aereo' quindi ci mettemmo in volo verso New York, anche se non sapevamo cosa fare. Andammo all'appartamento chiedendo a Yoko se potessimo essere di aiuto e ci chiese solo di giocare con Sean, di tenerlo impegnato ed è ciò che facemmo. In quel punto pensi a cosa fare poi.


Ringo Starr: "Alla morte di Lennon non sapevo cosa fare"