Ringo Starr:"Il film di Peter Jackson sui Beatles trasmette gioia"

Il batterista dei Beatles, in uscita con il nuovo EP Zoom In, elogia del fil di Peter Jackson sui Fab Four in uscita la prossima estate
Dopo aver ricevuto l'approvazione di Paul McCartney, "The Beatles: Get Back", il film sui Fab Four girato dal "Signore degli Anelli" Peter Jackson riceve il sigillo anche da parte dall'unico altro superstite della band di Liverpool, il batterista Ringo Starr che sottolinea come la pellicola sia piena di gioia, a differenza di quanto sempre detto a proposito dell'ultima fase dei Beatles.

La gioia nel film di Peter Jackson sui Beatles

Gli ultimi anni di carriera dei Beatles, quelli che dal progetto 'Get Back' hanno portato alla pubblicazione di "Abbey Road" e del definitivo "Let It Be" , sono passati alla storia come un periodo di grandi tensioni interne alla band. Tensioni causate da un gruppo di ragazzi che, giovanissimi, avevano già ottenuto tutto, da compagne invadenti, da ambizioni, ego importanti e individualismi.
Tensioni che ora gli ultimi due superstiti della band di Liverpool, Paul McCartney e Ringo Starr, cercano di spazzare via attraverso il film "The Beatles: Get Back" girato dal regista de "Il Signore degli Anelli" Peter Jackson che ha lavorato su tonnellate di materiale inedito raccolto all'epoca per realizzare "Let It Be", il film pubblicato in concomitanza con l'uscita dell'omonimo, ultimo album dei Beatles.

Proprio a proposito del film di Jackson e della sua visione che i pochi che hanno già avuto modo di visionare la pellicola hanno tacciato di 'revisionismo storico', Ringo Starr si è espresso durante una recente ospitata al The Late Show with Stephen Colbert.
Stando a quanto detto da Ringo - sulla stessa lunghezza d'onda di McCartney - la verità è quella che traspare dal film in uscita la prossima estate, ovvero quello di un gruppo di amici divertiti nonostante alcuni screzi tipici di ogni famiglia ma ben lontani dalle accese tensioni di cui gli storici dei Beatles hanno sempre parlato: "Mi sono sempre lamentato perché il documentario originale su quelle registrazioni era molto 'circoscritto' e completamente costruito intorno un semplice momento della band, non potevi vedere la gioia che c'era nell'aria" - ha detto il batterista dei Beatles che ha aggiunto - "Io ero lì, con i ragazzi ci facevamo delle risate e sì, c'era un po' di tensione, nessuno può negarlo, ma è stato quel momento mentre sono state scartate le altre 56 ore di riprese mai utilizzate".

Il ricordo di Ringo, infatti, è molto diverso: "Durante i lavori Peter veniva da me a Los Angeles e mi mostrava i video e finivamo sempre a farci delle risate rivedendo quei momenti. Ogni volta che mi alzavo per andare in bagno o altro c'era qualcun altro alla batteria quando rientravo. George, John, Paul, tutti nella band volevano essere il batterista e tutti noi avevamo stili differenti".
In una sessione di Q&A con i fan fatta ieri sera in occasione dell'uscita di "Zoom In", il suo nuovo EP disponibile da oggi, Ringo è tornato sull'argomento descrivendo il primo documentario dalle sessioni per "Let It Be" come 'miserabile' e sottolineando che anche il celeberrimo 'rooftop concert' nel primo documentario aveva uno spazio di circa 8 minuti mentre in quello di Jackson occupa ben 43 minuti.

La preview di Get Back

Lo scorso dicembre il regista Peter Jackson ha voluto fare un regalo ai fan dei Beatles dopo un anno così complicato, che è costato anche lo spostamento della release del film all'agosto 2021, mostrando una preview di "The Beatles: Get Back". La clip, della durata di circa cinque minuti, permette di entrare per la prima volta 'in studio con i Beatles' e vedere il materiale esclusivo nelle mani di Jackson che il regista sta utilizzando per creare questa nuova visione della fine dei Beatles.
Jackson ha tenuto a precisare che le immagini non rappresentano in alcun modo il trailer ma solo una preview del film. Ci sono i sorrisi, gli scherzi, una band che sembra più complice che tesa e, soprattutto, una qualità e una nitidezza delle immagini che dona un senso di attualità enorme alla pellicola.

Guarda la preview di "The Beatles:Get Back" di seguito:

Ringo batterista

Parlando del Ringo batterista, l'ex Beatles - che oltre all'EP Zoom In sta anche promuovendo il libro sulla sua All Starr band "Ringo Rocks: 30 Years Of the All Starrs" - ha svelato a Yahoo! Entertainment quali sono, secondo lui, le sue migliori prestazioni del Ringo batterista.

"Di solito dicevo 'Rain' perché ho sempre sentito che fosse un altro personaggio che suonava la batteria per i fatti suoi - ha detto - Per il mio modo di suonare sono più uno da pause e tom-tom, mentre Rain è tutto rullante".

Una canzone che spacca per Ringo, però, è 'Paperback Writer': "Let it Be non è male ma 'Paperback Writer' spacca. La cosa folle è che quando è uscita la ristampa di "Let It Be" c'era questo nuovo sistema audio surround, Atmos, e siamo andati in Inghilterra appositamente. Io e Paul eravamo tra questa altra gente seduti a sentire e mi dissi 'sono troppo impegnato su questo disco!' ".

Ringo ha poi sottolineato come nella sua All Starr Band fosse ancora più sulla retrovie rispetto ai Beatles: "Mi sono sempre trattenuto di più rispetto a quando ero nei Beatles - ha detto - anche perché se suoni e canti allo stesso tempo non hai bisogno che stia a fare degli assolo di batteria. Ho sempre suonato in questo modo, non ho mai fatto un assolo di batteria".

Il nuovo EP Zoom In

Periodo molto impegnato questo per Ringo Starr che pochi giorni fa ha anche consegnato a Billie Eilish sul palco dei Grammy Awards il premio per 'Record Of The Year'. A proposito della giovanissima artista americana l'ex Beatles ha speso solo parole di apprezzamento descrivendola come 'incredibile': "Credo che Billie Eilish sia incredibile ed è stato fantastico incontrarla, è una grande musicista fantastica e un essere umano stupendo".

Il fratello e produttore di Billie Eilish, Finneas, è tra gli artisti presenti proprio sull'EP di Ringo Starr "Zoom In" in uscita oggi.

Ringo ha lavorato al disco durante il lockdown nel suo studio casalingo tra aprile ed ottobre 2020. Per "Zoom In" l'ex Beatles ha collaborato con artisti come Steve Lukather e  il chitarrista dei Doors Robby Krieger e una lunga lista di grandi nomi che hanno partecipato al primo singolo 'Here's To Nights'.

Scritta con una delle autrici più prolifiche del mercato americano, Diane Warren, 'Here's To Nights' vede infatti ai cori una quantità impressionante di nomi che vanno dallo stesso Finneas all'amico Paul McCartney, da Lenny Kravitz a Dave Grohl ma anche Sheryl Crow, Ben Harper, Joe Walsh i Black Pumas, Yola e tanti altri.

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