Il 22 settembre del 1978 i Ramones davanti alle stampe "Road To Ruin", quarto album in studio e il primo che vedeva tra le fila della band newyorkese il batterista Marky Ramone.
Nei primi anni di attività i Ramones erano stati in grado di tracciare una nuova strada per la musica rock formando un'estremità della barriera, che terminava con i 'rivali' Sex Pistols nel Regno Unito, su cui tutti i rappresentanti di un genere considerato ormai vecchio si stavano scontrando violentemente.
La velocità sgangherata degli esordi stava prendendo altre direzioni e le chitarre spigolose e taglienti cominciavano a diventare un mezzo espressivo per qualcosa di altro, un sound mutante che si sarebbe trasformato in new wave e post punk. In quel momento i Ramones presero nuovamente un'altra strada con Road To Ruin che, oltre al loro classico sound, includeva ballad e riff e assoli che strizzavano l'occhio all'hard rock.

L'arrivo di Marky Ramone e le registrazioni di Road To Ruin
Nonostante il ruolo assolutamente fondamentale per la storia del rock, sia in termini di sound che di immagine, i Ramones continuavano a convincere più la critica che il pubblico, fallendo sistematicamente nel centrare una hit con il loro mix di bubblegum pop e pericolosità metropolitana.
Proprio lo scarso successo commerciale spinse Tommy Ramone, dopo tre album, a lasciare la band per rimanere dietro le quinte e dedicarsi alla fase produttiva. Al suo posto Marc Bell dei Vodoids di Richard Hell che, dopo aver superato una ventina di altri musicisti, andò a sedersi ufficialmente dietro la batteria con il nome di Marky Ramone.
Lontano dalle pressioni della vita on the road e dalle tensioni interne, Tommy ebbe la possibilità di tornare al passato, a quando si accomodava in regia ai Record Plant studios, lavorando come assistente, partecipando anche alla registrazione di Band Of Gipsys di Jimi Hendrix.
Dopo meno di un mese dall'arrivo di Marky, la band cominciò a registrare Road To Ruin ai Mediasounds Studios di Manhattan .
Marky aveva cominciato a studiare duramente sin da subito, con l'orologio sempre contro di lui, sia per le registrazioni del disco che per l'attività dal vivo. Dieci ore al giorno, ogni giorno, venivano dedicate alla sola pratica per imparare lo stile e il repertorio della band al più presto.
Le settimane passavano e le registrazioni di Road To Ruin impiegarono praticamente tutta l'estate e una montagna di soldi ma diedero ai Ramones una nuova veste, fatta di elementi inediti e un nuovo sound. Ballad, suoni acustici, assoli di chitarra che guardavano più verso l'hard rock e il metal che al punk, uno swing diverso dato dalla differenza di stile portato da Marky e una varietà sonora come mai prima d'ora, pur rimanendo fedeli alla loro passione per il pop anni '60.