25 ottobre 2023

Robert Trujillo e la sparatoria della famiglia Manson

Il bassista dei Metallica ha raccontato di quando, bambino, si è trovato al centro di una storca sparatoria tra i membri della Manson Family e la polizia

Robert Trujillo ha raccontato un episodio curioso legato alla sua infanzia.

Intervenuto nel podcast degli Offspring "Time To Relax With The Offspring", il bassista dei Metallica ha raccontato di quando, nell'agosto del 1971, si è trovato nel bel mezzo di una sparatoria. E non una sparatoria qualunque.

All'epoca solo un bambino, Trujillo ha raccontato di aver vissuto da molto vicino uno degli episodi che ha portato allo scioglimento della Manson Family, ovvero la sparatoria al Western Surplus.

Lo scontro a fuoco tra i membri della Family di Charles Manson e le forze di polizia avvenne, infatti, il 21 agosto del 1971 ad Hawtorne, in California, a pochi metri dalla casa dei nonni di Trujillo.



La sparatoria della Manson Family al Western Surplus

Nell'estate del 1971, i membri della Manson Family presero d'assalto un'armeria di Hawthorne, in California, per impossessarsi dell'attrezzatura necessaria per cercare di tirare fuori di prigione il loro capo, Charles Manson.

Una volta all'interno dell'edificio, il gruppo guidato da Catherine 'Gispy' Share estrasse le pistole minacciando clienti e commessi, uno dei quali riuscì ad attivare l'allarme silenzioso. Gli assalitori erano comunque riusciti a caricare sul loro furgone ben 143 fucili con l'intenzione di dirottare un Boeing 747 minacciando di uccidere un passeggero all'ora fino alla liberazione di Manson.

Grazie all'allarme dato dal commesso dell'armeria, gli agenti della polizia locale arrivarono sul luogo della rapina, dando vita ad un conflitto a fuoco con i membri della Family, che ebbero la peggio.

Mary Brunner, Larry Bailey e la stessa Gipsy rimasero feriti e tutti e cinque i membri del gruppo - c'erano anche Dennis Rice e Kenneth Como, l'anno seguente, vennero condannati all'ergastolo.

L'episodio è rimasto noto come The Manson Family Western Surplus Shootout, dal nome dell'armeria, ed ebbe un ruolo importante nella distruzione della setta.


Robert Trujillo e la sparatoria della famiglia Manson
PHOTO CREDIT: Fotogramma

Il bassista dei Metallica e la Manson Family

Ma cosa c'entra il bassista dei Metallica in tutta questa vicenda?

A volte la storia sa intrecciarsi in modo quantomeno bizzarro, ed è proprio ciò che è successo a Robert Trujillo. A raccontarlo è stato il diretto interessato durante il podcast degli Offspring, nel quale ha parlato dell'esperienza avvenuta quando era solo un bambino.

Trujillo aveva, infatti, solo sei anni quando si trovò a pochi metri di distanza dal luogo della sparatoria che ha visto coinvolti la polizia e la famiglia Manson.

"Charlie Manson era stato appena arrestato e io mi trovavo ad Hawtorne, a casa dei miei nonni. Mio cugino Greg e mio cugino Roman - Greg ha un paio di anni in meno di me e Roman la mia età - e mio padre eravamo insieme. Per qualche motivo i miei nonni non erano a casa, forse ad un evento.", racconta Trujillo. "Il negozio di armi all'angolo di casa loro, su Hawtorne Boulevard, era stato assaltato. La famiglia Manson aveva questo grande piano che prevedeva rubare armi e munizioni per dirigersi all'aeroporto di Los Angeles, dirottare un 747 e chiedere in cambio la liberazione di Manson. Il piano non funzionò è arrivò la polizia".


Il ricordo di Trujillo

Quella che segue è la cronaca di uno dei momenti chiavi nel caso della Manson Family, come ricordato da un giovanissimo Trujillo, lì nell'occhio del ciclone. "C'è una sparatoria, sentiamo i colpi, tutto. All'improvviso arrivano gli elicotteri delle forze dell'ordine su tutta l'area e con gli altoparlanti dicono a tutti i residenti di nascondersi. Mio padre spegne le luci, ci nascondiamo nella doccia".

"E' stato tutto molto sinistro", ha continuato Trujillo. "Era come essere in una scena di 'Incontri Ravvicinati', con la luce che passa attraverso le persiane. Quindi ci sono elicotteri, agenti con le torce, quando mio padre apre la porta per vedere cosa succede e viene subito rispedito in casa dalla polizia".

La vicenda, che si è conclusa con l'arresto degli assalitori, ha lasciato tutti con il fiato sospeso fino alla fine: "Uno dei membri della Family si è diretto verso i posti auto coperti, perché era un complesso di appartamenti, come tipico della zona, non enorme. Si nascose lì e quindi circondarono casa nostra. I miei nonni erano i proprietari dello stabile e avevano la casa più grande. Per fortuna c'era il locale lavanderia a separarci, altrimenti sarebbe potuto entrare dalla finestra e prenderci in ostaggio".