Il batterista dei Queen Roger Taylor ha raccontato di quando si mise quasi a ridere la prima volta che sentì la voce di Freddie Mercury.
Senza controllo
Quelli che hanno avuto l'opportunità di vederlo dal vivo, probabilmente, nel sentire cantare Freddie Mercury sono rimasti a bocca aperta. Di sicuro la reazione dei tantissimi fan dei Queen deve essere stata ben diversa da quella che il batterista della band Roger Taylor ha avuto la prima volta che incontrò quello che sarebbe diventato uno dei frontman e dei cantanti più grandi di tutti i tempi.
Quando Freddie Mercury incontrò Brian May e Roger Taylor, i due facevano già parte di una band, gli Smile, con Tim Staffell al basso e alla voce. All'abbandono di quest'ultimo, Mercury fu accolto nella band ma la reazione iniziale di Taylor non fu proprio quella che uno si aspetta davanti alla voce di Mercury.
Il batterista, infatti, racconta che quasi scoppiò a ridere la prima volte che sentì Freddie cantare:"Era così estremo che uno all'inizio era tentato di mettersi a ridere, perché non aveva ancora sviluppato la sua voce. Non aveva ancora quel controllo che avrebbe imparato in futuro. Ma aveva questa energia esplosiva e la cura per il dettaglio e davvero una quantità enorme di talenti nascosti. Eravamo grandi amici".
Parlando del rapporto tra i due, Taylor racconta di quando lui e Mercury avevano una bancarella di abiti usati a Kensington Market, installazione che è stata ripresa anche all'interno del percorso di "Queen The Greatest", negozio dedicato alla band che aprirà a Londra nei prossimi giorni:"Era bello stare con Freddie, aveva una tremenda voglia di vivere. Si è inventato da solo", ha aggiunto Taylor.
Il 1°ottobre, intanto, uscirà "Outsider", il nuovo album di Roger Taylor, primo lavoro di inediti dal 2013, quando il batterista pubblicò "Fun On Earth". L'album è stato registrato in gran parte durante il lockdown ed è stato anticipato dal singolo 'We're All Just Trying To Get By' con KT Tunstall. "Outsider" viene descritto come un progetto riflessivo, da cui emerge un palpabile senso di isolamento, significativamente dedicato "a tutti gli outsider, quelli che si sentono lasciati in disparte".