Continuano le polemiche di Roger Waters che questa volta manda a quel paese Facebook e Mark Zucherberg polemizzando su una richiesta fatta dal colosso dei social network.
L'offerta di Zuckerberg
A stretto giro dalle ennesime polemiche con David Gilmour sul ritardo della versione rimasterizzata di "Animals" per una diatriba sulle note di copertina, l'ex Pink Floyd Roger Waters continua ad attaccare.
Il musicista 77enne questa volta ce l'ha con il colosso dei social network Facebook e con il suo creatore, Mark Zuckerberg. Il motivo ? La richiesta da parte della società di Menlo Park di utilizzare il classico dei Pink Floyd 'Another Brick In The Wall Part II' per un video promozionale di Instagram, social che fa sempre capo a Zuckerberg.
Waters, intervenuto durante un evento per supportare il fondatore di WikiLeaks Julian Assange, ha detto di aver letteralmente mandato a quel paese Zuckerberg che gli avrebbe fatto pervenire direttamente la richiesta di utilizzare la canzone dei Pink Floyd: "C'è questa lettera che mi è arrivata da Mark Zuckerberg - dice Waters in una clip - Mi è arrivata oggi con l'offerta di una cifra davvero enorme e la mia risposta è - 'Vaffanculo! Non se ne parla!'"
Uno dei potenti più idioti al mondo
Waters ha poi letto un passaggio della lettera per sottolineare la continua fame di potere di Zuckerberg e dei social media: "Vogliamo ringraziarti per prendere in considerazione questo progetto, sentiamo che il sentimento principale di questa canzone è ancora importante e necessario ai giorni nostri, cosa che fa capire quanto sia davveros senza tempo il tuo lavoro", scriverebbe Zuckerberg a Waters che rispedisce al mittente.
"Nonostante tutto vogliono utilizzare la canzone per rendere Facebook e Instagram ancora più grandi e potenti di quanto non lo siano già - dice l'ex bassista dei Pink Floyd - Così possono continuare a censurarci, tutti noi presenti, ed evitare che la storia di Julian Assange venga fuori".
Waters si rivolge poi direttamente a Zuckerberg dicendo che i potenti dovrebbero stare al fianco di chi lotta per la libertà di espressione: "Non farò parte di questa stronzata, Zuckerberg! Uno pensa, come è possibile che questo piccolo coglione, che ha cominciato dicendo 'Lei è carina, diamole un quattro, lei è brutta diamole uno', come diavolo è possibile che abbia il potere di fare una qualsiasi cosa? Eppure eccolo lì, uno degli idioti più potenti al mondo".