02 aprile 2020

Roger Waters, il bassista dei Pink Floyd suona un brano di protesta

Il musicista britannico ha dedicato il brano folk del cantautore e attivista cileno Victor Jara "The Right To Live In Peace" a tutti gli oppressi del mondo

Roger Waters ha pubblicato nelle scorse ore un video casalingo in cui suona un pezzo del cantautore cileno Victor Jara, vittima della dittatura di Pinochet, dal titolo 'The Right To Live In Peace'.

"Questa è per la gente di Santiago e Quito, di , di Jaffa e Rio, La Paz e New York, di Baghdad e Budapest e di tutti quei luoghi in cui l'essere umano intende farci del male" ha scritto il bassista dei Pink Floyd nel post.

Waters, che canta sia in spagnolo che in inglese, ha però cambiato i versi della canzone indirizzando direttamente alcuni dei leader mondiali attuali:

"So beware Bolsonaro / Giuido and Modi and Trump / The Cassarolazo is louder than all of your guns / It’s the beating heart of the people / And the message is perfectly plain / Our mother earth is just not for sale."

Non è la prima volta che l'ex Pink Floyd si scaglia contro Trump e i potenti del mondo e la sua attenzione ai temi politici e sociali mondiali - basti pensare al suo importante attivismo relativo alla questione palestinese - sono cosa nota. Recentemente, durante una proiezione del suo film live Us+Them si era rivolto al Presidente degli Stati Uniti d'America come al 'distruttore di massa di tutto ciò che chiunque di noi possa amare.

Pochi giorni fa Waters aveva condiviso sul suo profilo un'intervista condotta dal giornalista e attivista francese Frank Barat per parlare del Coronavirus e della risposta del governo degli Stati Uniti.

Victor Jara è stato cantautore, attore, poeta e attivista politico impegnato fino alla morte come militante del Partido Comunista de Chile e membro del comitato centrale delle Juventudes Comunistas de chile. In seguito al golpe del dittatore Augusto Pinochet contro il presidente Salvador Allende venne preso prigioniero mentre era all'università, torturato e poi ucciso diventando un vero e proprio simbolo della voglia di libertà per i cileni.

Dopo la sua morte venne proibita la vendita dei suoi dischi e la distruzioni delle matrici originali delle registrazioni. Nel corso degli anni è stato tributato da diversi cantautori di lingua anglosassone come U2, Clash, Arlo Guthrie, Peter Seeger, Robert Wyatt e Calexico. La canzone "The Right To Live In Peace" è diventata simbolo delle rivolte cilene dello scorso anno.





Roger Waters,  il bassista dei Pink Floyd suona un brano di protesta