26 luglio 2022

Rolling Stones, la storia di It's Only Rock'n'Roll (But I Like It)

Il classico senza tempo degli Stones realizzato da Ronnie Wood con il contributo di David Bowie

Il 26 luglio del 1974 i Rolling Stones pubblicavano una delle loro hit più famose, un vero e proprio inno per tutti gli appassionati di musica: 'It's Only Rock'n'Roll (But I Like It)'.

Oltre ad essere una delle canzoni più iconiche degli Stones, It's Only Rock'n'Roll (But I Like It) ha anche una storia tortuosa che vede coinvolti diversi miti del rock britannico.

La prima registrazione di It's Only Rock'n'Roll (But I Like It) risale ad esattamente un anno prima, il 24 luglio 1973, e non avvenne in uno studio di registrazione qualsiasi ma a 'The Wick', la residenza di Ronnie Wood.

La storia di It's Only Rock'n'Roll (But I Like It)

'The Wick' è una villa georgiana che si trova a Richmond Hill, nella zona sud ovest di Londra, che dopo Ronnie Wood sarebbe passata nella mani di Pete Townshend degli Who che ha vissuto lì fino al 2021.

Al suo interno c'era lo studio di registrazione casalingo dove Wood aveva già lavorato al suo primo album solista "I've Got My Own Album To Do".

Il brano fu scritto proprio da Ronnie Wood prima ancora di entrare negli Stones - questo accadrà solo nel 1975 - anche se i crediti furono ufficialmente attribuiti a Jagger e Richards.

Wood portò con se dai Faces il tastierista Ian McLagan e il batterista Kenny Jones - poi negli Who al posto di Keith Moon - che parteciparono alla sessione insieme a Jagger . Non è chiaro sei Keith Richards fosse presente o aggiunse le sue parti solo in un secondo momento, pur lasciando alcuni riff della 12 corde di Wood.

La line up della prima registrazione del brano era però arricchita anche da un altro grande nome: David Bowie.

Gli Stones erano stati una grande influenza sulla musica di Bowie degli ultimi anni e su "Aladdin Sane", uscito proprio nel 1973, Bowie li omaggiò con la sua versione di 'Let's Spend The Night Together', brano inserito dagli Stones sei anni prima in "Between The Buttons".

Bowie si unì al resto della band per la primissima versione dove fece i cori, dando vita ad una collaborazione unica e, in qualche modo, ricambiando l'impatto avuto dagli Stones sulla sua arte.

A dire il vero ci sono dei versi della canzone ("If I could stick a knife in my heart, suicide right on stage”), che potrebbero essere considerati un contro omaggio a Bowie e ai versi di Rock'n'Roll Suicide da Ziggy Stardust.

Venne poi aggiunto il basso di Willie Weeks, musicista che aveva collaborato con lo stesso Bowie e con George Harrison e, nell'aprile del 1974, la canzone venne completata con il piano di Ian Stewart.


Rolling Stones, la storia di It's Only Rock'n'Roll (But I Like It)

Un classico senza tempo

Per quanto possa sembrare incredibile ora, l'etichetta discografica non era convinta della forza di 'It's Only Rockn'roll (But I Like It)' e si oppose alla pubblicazione come singolo.

Al contrario, Jagger era assolutamente convinto dell'iconicità del brano e spinse per pubblicarlo come singolo e addirittura chiamare il successivo album della band "It's Only Rock'n'Roll". "Quella canzone è un classico. Già il solo titolo è un classico e questo è quanto", dirà ai discografici.

Jagger aveva ragione e 'It's Only Rock'n'Roll (But I Like It)' diventerà un classico senza tempo, una canzone simbolo e uno dei brani più famosi degli Stones.

Se molti associano il testo ad una celebrazione della vita da rockstar, in realtà si trattava semplicemente della risposta di Jagger ai giornalisti che perdevano tempo a criticare le loro canzoni: "La canzone aveva a che fare con il nostro essere dei personaggi pubblici. Mi ero stancato di quelli che dicevano 'oh, questo disco non è buono come quello precedente'. E' solo rock'n'roll. E in copertina c'era una mia foto con una penna che mi trafiggeva come una spada. Era una canzone leggera e contro la stampa".

Il singolo raggiunse la Top 10 nel Regno Unito e la Top 20 negli Stati Uniti e fu accompagnato da un video diretto da Michael Lindsay-Hogg, il regista che pochi anni prima aveva realizzato il documentario "Let It Be" dei Beatles.

Le riprese si rivelarono più complicate del previsto a causa dell'idea di inondare la band con della schiuma, motivo per cui gli Stones si rifiutarono di rovinare i loro vestiti ed optarono per un completo da marinaio. Si rivelò un'impresa complicata perché le telecamere dovettero rimanere fuori dal tendone utilizzato come sfondo per evitare di venire danneggiate dall'acqua e la band venne assicurata per una grossa cifra nel terrore un corto circuito potesse causare danni.