Sam Kiszka dei Greta Van Fleet a Radiofreccia:"Importante che i giovani abbiano voce in capitolo"

I Greta Van Fleet sono tornati oggi con l'attesissimo nuovo album "The Battle At Garden's Gate" e Nessuno ha intervistato per Radiofreccia Sam Kiszka

I Greta Van Fleet sono tornati oggi con l'attesissimo nuovo album "The Battle At Garden's Gate", secondo album della giovane rock band americana dei fratelli Kiszka dopo il grande successo di "Anthem Of The Peaceful Army".

In occasione dell'uscita di The Battle At Garden's Gate il nostro Nessuno ha intervistato via Zoom Sam Kiszka, bassista e tastierista della band, che ci ha raccontato di "The Battle At The Garden's Gate", un album che continua sulla linea delle immagini epiche tanto care ai Greta Van Fleet e che, come ci ha raccontato Sam, in qualche modo si lega al concetto cominciato con il disco pubblicato nel 2018.

Il nemico è il vecchio mondo

Parlando con Radiofreccia di The Battle At Garden's Gate e di come si sia passati da un approccio pacifico, quello della 'peaceful army' dell'album precedente, a quello più battagliero, almeno nel titolo. del nuovo disco, Sam dei Greta Van Fleet spiega:

"Fa tutto parte dello stesso mondo, vive attraverso metafore e storie, ricade tutto in questa mitologia. Puoi metterla così: l'esercito pacifico, la 'peaceful army', esiste per un motivo e cioè perché la sua terra è stata devastata e ha imparato che l'unica strada per andare avanti è la pace".

E sul nemico che si schiera contro l'esercito aggiunge: "Il nemico è il vecchio mondo, credo. Penso che sia la lotta contro quell'infrastruttura di malignità, avidità e ricchezza. Penso che lottare contro questo sia l'intera idea. Ed è molto reale in questo mondo, c'è qualcosa di davvero interessante nel sorpasso generazionale che sta accadendo in questo momento - racconta Sam Kiszka - Ci sono sempre più giovani con voce in capitolo. E penso che questa sia una cosa super importante perché abbiamo delle cose incasinate da affrontare".

Sono molti i temi di cui bisogna subito prendersi cura secondo il bassista dei Greta Van Fleet che fa una vera e propria 'chiamata alle armi': "Cambiamento climatico, un sistema politico rotto. C'è molto di cui parlare e c'è molto da fare. E penso che il nostro compito sia quello di identificare il fatto che non tutto è perfetto e sarebbe bello se fosse perfetto. Ma è una specie di chiamata alle armi, una chiamata generazionale ad una sveglia per diventare parte di questa lotta per il nuovo mondo".



Un adulto in classe per l'album

Per registrare "The Battle At The Garden's Gate" i Greta Van Fleet si sono affidati ad un produttore tra i più richiesti sul mercato, Greg Kurstin. Negli ultimi anni Kurstin è entrato in studio di registrazione con mostri sacri come Paul McCartney, Foo Fighters e Liam Gallagher, è quindi curioso sapere l'impatto e l'approccio avuto con una band giovane e di successo come i Greta Van Fleet:"Abbiamo fatto un sacco di scrittura in studio e ogni volta che iniziavamo ad urlarci addosso lui arrivava con la voce della ragione - spiega Sam - perché abbiamo sempre bisogno di un adulto in classe,altrimenti le cose vanno fuori dai binari molto rapidamente".

"Quindi, sì, è stato davvero fantastico lavorare con Greg per il fatto che potevamo dirgli che suono cercare e lui lo faceva accadere - aggiunge - Ed è anche un produttore molto discreto, sapeva quando era richiesto e quando no. È un po' come nella musica, sei bravo quanto le note che non suoni. E così è per i produttori, sei bravo nella misura in cui sai quando lasciare fare all'artista".

La vita on the road dei Greta Van Fleet

Per i Greta Van Fleet ci sarà bisogno di attendere ancora un po' prima di tornare on the road - anche se l'ultima data al Bologna Sonic Park Sam la ricorda ancora molto bene - ma la cosa difficile, secondo Sam, non è tanto suonare dal vivo anche se, dice, bisognerà vedere quanto sono fuori allenamento, ma proprio il fatto di vivere una vita normale come quella dei loro coetanei:

"Facciamo finta che non esista la pandemia, che non ci sia stato alcun Covid-19 e niente di tutto questo sia mai successo - racconta il bassista dei Greta Van Fleet - Sicuramente saremmo in tour in questo momento. Saremmo on the road ora e per gli anni a venire e questo non è il problema. Il problema arriva quando il tour si ferma. Per noi è stato interessante e difficile tornare nella vita di tutti i giorni, mettere le nostre cose in qualche posto che sia relativamente permanente. Quindi mi sarei spaventato di più se avessimo continuato a viaggiare e non avessimo mai imparato a vivere come persone normali".

Chi tra i quattro ragazzi della band non riuscirebbe proprio a fare a meno dei concerti, però, è sicuramente il chitarrista Jake : "Se c'è qualcuno di noi che vorrebbe vivere in tour per il resto della sua vita, sarebbe Jake. È proprio quello che vive e respira, non credo che voglia altro che non sia vivere per sempre on the road".

A noi non resta che aspettare il prossimo anno sperando di vedere i Greta Van Fleet dal vivo in Italia, intanto per vedere l'intervista integrale di Nessuno a Sam dei Greta Van Fleet e scoprire tante altre curiosità sulla band dei fratelli Kiszka e su "The Battle At Garden's Gate" andate in basso.

Sam Kiszka dei Greta Van Fleet parla di "The Battle At Garden's Gate" @ Radiofreccia

Tags