17 ottobre 2023

Sammy Hagar e la possibilità di collaborare con Eddie Van Halen

Sammy Hagar ha detto di aver considerato con Eddie Van Halen la possibilità di scrivere nuovamente insieme prima della sua morte

Sammy Hagar ha parlato di una possibile collaborazione con Eddie Van Halen prima della sua scomparsa nel 2020.

Hagar, che dei Van Halen è stata la voce da metà degli anni '80 a metà dei '90 e nuovamente nei primi 2000, era stato preso in considerazione per il tour della reunion che avrebbe portato i Van Halen negli stadi.

Il progetto, che avrebbe visto anche il possibile coinvolgimento del primo frontman David Lee Roth, era in fase di pianificazione quando, nell'ottobre del 2020, è morto il chitarrista.

Nuova musica con Eddie Van Halen

Sammy Hagar ha rivelato a Fox News Digital dei piani di una possibile collaborazione Eddie Van Halen. Al di là del tour della reunion che avrebbe portato i Van Halen negli stadi per l'addio ai fan, Hagar ha detto di aver discusso con il chitarrista della possibilità di scrivere nuova musica insieme.

Parlando con Fox News Digital, il cantante voce dei Van Halen dal 1985 al 1996 e poi nuovamente nei primi anni 2000, ha raccontato di come lui ed Eddie abbiano messo da parte le loro divergenze poco prima che il guitar hero scomparisse nell'ottobre del 2020.

Tra Hagar ed EVH non correva buon sangue dall'ultima tour dei Van Halen nel 2005 ma, pochi mesi prima che il chitarrista morisse a causa del cancro, i due musicisti fecero pace. Un rapporto riallacciato al punto che, dice Hagar, fu anche presa in considerazione l'ipotesi di realizzare nuova musica insieme.

"Voleva continuare e ci stava lavorando prima di morire", ha detto Sammy Hagar. "Quando abbiamo riallacciato i rapporti dopo tutte le lotte che abbiamo fatto, lui era malato. L'ho contattato, ci siamo visti e parlato molto. Mi raccontava di voler suonare il violoncello e altri strumenti bizzarri, di essere al lavoro su nuova musica. Gli ho detto che mi sarebbe piaciuto collaborare, scrivere insieme e lui mi ha risposto che lo avremmo fatto l'anno seguente".


Sammy Hagar e la possibilità di collaborare con Eddie Van Halen

La possibile reunion dei Van Halen

Della possibile reunion dei Van Halen si è parlato spesso sia quando Eddie Van Halen era ancora in vita, sia dopo la sua morte.

Ne ha parlato il figlio di Eddie, Wolfgang, ne hanno parlato amici come Nuno Bettencourt degli Extreme, ne ha parlato lo stesso Hagar e, praticamente, chiunque fosse nell'orbita della band.

Stando a quanto detto negli ultimi anni, uno dei principali responsabili dello stallo, prima che Eddie scomparisse, era da ricercarsi nel primo frontman David Lee Roth e nelle sue bizze.

Si era ipotizzato, infatti, di un tour negli stadi più grandi del mondo con la formazione storica e un set che prevedesse alla voce sia David Lee Roth che Sammy Hagar.

Ad un certo punto qualcuno aveva anche proposto di un tour postumo, con una serie di chitarristi e virtuosi a prendere il posto di Eddie Van Halen. Ipotesi che suo figlio Wolfgang ha escluso categoricamente pochi mesi fa.

"Capisco l'amore di tutte le persone che la musica di mio padre ha toccato in tutto il mondo ma la vita non è scritta per avere sempre un lieto fine. Alcune cose, semplicemente, fano schifo e se io devo accettare il fatto di vivere senza mio padre, il pubblico può capire come vivere senza i Van Halen, perché non succederà. Papà non c'è più e, per quanto mi riguarda, i Van Halen non esistono più. Abbiamo la musica e la loro eredità e io sarò sempre qui in prima linea a portarla avanti in ogni modo, come attraverso la linea di chitarre e amplificatori di mio padre", ha detto Wolfgang Van Halen.

Anche la possibilità di uno show tributo non sarebbe la strada più facile da percorrere e a chi proponeva un evento come quello organizzato dai Foo Fighters per Taylor Hawkins, Wolfgang ha risposto sottolineando una grande differenza tra le band: "Loro avevano una situazione molto pacifica e amichevole, non c'era animosità tra i vari membri mentre per i Van Halen è esattamente l'opposto. Non so, probabilmente è un problema delle band anni '80, magari negli anni '80 era bello essere degli stronzi ma alcune cose non funzionano, incluso un concerto tributo".