09 settembre 2024

Scegliere la musica rock perfetta per una cena: qualche consiglio

Come abbinare il giusto sottofondo rock a una cena tra amici: consigli e spunti per creare un'atmosfera perfetta con la tua musica preferita.

La giusta selezione musicale può rendere speciale una semplice cena tra amici. Un po' di idee, spunti e album classici da rispolverare per creare l'atmosfera perfetta durante le tue serate in compagnia; naturalmente con del grande rock in sottofondo.

Ci stiamo lasciando alle spalle l’estate, quel periodo speciale fatto di grigliate, cene all’aperto o spaghettate in orari improbabili della notte, magari dopo un concerto. Accogliamo però con piacere l’autunno: d'altronde, quale momento dell’anno non è perfetto per una piacevole cena tra amici? Che sia una serata improvvisata o un’occasione più organizzata, la giusta musica di sottofondo può diventare l’elemento decisivo per rendere quei momenti, già speciali, perfetti. Non è una questione da fissati con la musica: il tema, semmai, è il piacere di accostare cose belle; se ci pensate, già lo facciamo normalmente: spendiamo del tempo a scegliere la tovaglia o il servizio di bicchieri che renda più armonioso lo spazio in cui riceviamo gli amici; ci premuriamo di selezionare il vino giusto - o la birra - da abbinare al piatto del momento; perché non fare la stessa cosa con la musica?

Ecco, allora, una manciata di spunti per selezionare - in maniera leggera e soprattutto personale - un sottofondo musicale rigorosamente rock, per le vostre cene tra amici. 

Scegliere la musica rock perfetta per una cena: qualche consiglio


Spontaneità prima di tutto

Soprattutto se si tratta di una cena informale, è il momento di accogliere i tuoi ospiti per come sei, nel tuo mondo, nella tua casa. Immagina di avere a cena colleghi con cui hai legato particolarmente: invitarli è un modo per farti conoscere meglio, al di fuori del contesto lavorativo. In questo caso, scegli la musica che ami di più, che ti rappresenta: le tue canzoni o i tuoi album del cuore. Se il rock - anche quello più duro, persino il metal - è la tua musica, quale momento migliore per farlo scoprire a chi vorresti diventasse tuo amico? Naturalmente, avremo la sensibilità di capire che se, dopo aver proposto con entusiasmo il meglio dei Cannibal Corpse o la nostra selezione di classici dei Rammstein, il nostro ospite chiama un esorcista... beh, da bravi padroni di casa forniremo subito un’alternativa, magari facendoci suggerire un ascolto da lui. Mal che vada, quella cena sarà servita per scoprire che quello non è l'amico più indicato per accompagnarci ai nostri concerti preferiti!

La musica anima la conversazione

Accogliere qualcuno a cena, con gli album che amiamo e ci rappresentano di più come sottofondo, è anche un’ottima maniera per animare la conversazione. Dopo aver ascoltato la selezione proposta da noi, potremo invitare il nostro ospite a suggerire, per la seconda parte della cena, le sue preferenze. Un botta e risposta musicale che permetterà di conoscersi meglio e tenere viva e interessante la discussione.

 

No alle playlist preconfezionate

Evita le playlist "a tema" fatte a tavolino! Ho letto di una ricerca fatta da Uber Eats che associava certi tipi di musica a cibi specifici: spaghetti con musica classica, sushi con jazz, metal con musica etnica e rock con panini gourmet. A me queste associazioni meccaniche danno i brividi... La musica è una cosa personale e passionale, e non ha senso ridurla a uno schema. Personalmente, il rock ha uno spazio e un ruolo fondamentale nella mia vita, tanto che trovo la perfezione di certi album dei Beatles, Metallica, U2, Radiohead, Nirvana paragonabile ad altri capolavori dell’arte, come la “Nascita di Venere” di Botticelli, la "Colazione sull'erba" di Édouard Manet o la “Pietà” di Michelangelo… per quanto gourmet, perché dovrei accontentarmi di un panino per accompagnare questi capolavori?

 

Crea la tua selezione

Molto meglio costruire nel tempo una playlist personale, fatta di canzoni che ti emozionano. Quella playlist sarà mille volte più interessante di qualunque altra trovata pronta, perché parlerà di te. Pensate all’imbarazzo di servire un piatto preso in gastronomia e non sapere dire cosa c'è dentro. Lo stesso vale per la musica. Se le canzoni le hai scelte tu, potrai raccontare come le hai scoperte, magari alla radio in un momento speciale della tua vita. Nessuno si aspetta che tu racconti i dettagli tecnici di quel disco: chi suona, chi l’ha prodotto, o altri particolari; ma condividere la semplice ragione per cui quella canzone è speciale per te creerà un legame unico tra te, la musica e i tuoi ospiti.

I classici del rock: la scelta sicura

Se l'idea di una playlist personale ti sembra troppo impegnativa, affidati ai grandi classici. Come per il vestiario, con il classico non si sbaglia mai. Alcuni album sono perfetti dall'inizio alla fine, veri e propri viaggi musicali che creano l'atmosfera giusta per ogni momento della serata. Ecco una manciata di album, dei classici che adoro mettere durante una cena con amici: JUST ONE NIGHT (1980) di Eric Clapton, ACHTUNG BABY(1991) degli U2 THE DREAM OF THE BLUE TURTLES (1985) di Sting, NERO A META' (1980) di Pino Daniele, THERE IS NOTHING LEFT TO LOSE (1999) dei Foo Fighters, THE BENDS (1995) dei Radiohead, EYES OPEN (2006) degli Snow Patrol...

 

Un giochino da nerd

Ok, questa cosa è un po' da nerd, ma io mi diverto a farlo: creo una playlist associando le portate della cena alle parti di una canzone. L’antipasto è il riff di chitarra che apre il pezzo. Bene, scelgo un pezzo che mi esalta, proprio per il riff: "Get the Funk Out" degli Extreme. I primi per me sono la strofa, la parte più articolata di una canzone: ti svela la natura del brano senza ancora farlo esplodere, senza rivelarti cosa succederà nel ritornello. La strofa, come i primi di una cena, è una parte delicata: se non convince, si rischia di arrivare al caffè prima del dovuto. Non ho dubbi: "Walking on the Moon" dei Police. Poi c’è il secondo, il ritornello, che è il trionfo della canzone. Vinco facile con "Wonderwall" degli Oasis. Il dolce è l’assolo di chitarra, e dev’essere la parte più esagerata e debordante: "Purple Rain" di Prince o "Tender Surrender" di Steve Vai. Infine, l’outro della canzone, che vedo come quella parte della cena che tra chiacchiere, risate e digestivi più si stiracchia e meglio si sta. Il loop tra rock e reggae  di "Guns of Brixton" dei Clash sarà perfetto.