Scorpions: "Pensione? Non conosciamo questa parola"

Klaus Meine dice che gli Scorpions non pensano più al ritiro. La band tedesca, che ha da poco pubblicato il nuovo album Rock Believer, è pronta a tornare live in Italia

Pochi mesi fa gli Scorpions sono tornati con il nuovo album Rock Believer.

Con un' età media che supera i 60 anni, la band tedesca è apparsa più in forma che mai e, come ha raccontato il frontman Klaus Meine, non ha minimamente intenzione di appendere le chitarre al chiodo.

A fine mese gli Scorpions saranno in tour anche in Italia con una sola data il 23 maggio all'Arena di Verona.

Gli Scorpions non vogliono ritirarsi

Con una carriera di circa 50 anni e milioni di copie vendute, gli Scorpions sono tornati recentemente con il nuovo album "Rock Believer".

La band tedesca non ha più niente da dimostrare e potrebbe anche decidere di godersi un po' di meritato riposo. Peccato che, stando a quanto dichiarato dal frontman Klaus Meine, la parola 'pensione' non rientra nemmeno tra quelle da prendere in considerazione.

Meine, 73 anni, è stato intervistato dal portale portoghese Metal Global e ha voluto tranquillizzare i fan su un possibile addio alle scene degli Scorpions.

Nel 2010 si era parlato di un tour di addio e di un ultimo album, idea che, però, sembra essere scomparsa dalle menti della band tedesca.

"Abbiamo cancellato la parola 'ritiro' dal nostro vocabolario", ha detto il frontman degli Scorpions, "Non è qualcosa di attuale. Non ne parliamo e non ci pensiamo, viviamo alla giornata".

Klaus Meine ha poi parlato delle sensazioni provate nell'incontrare di nuovo i fan dopo uno stop così lungo come quello causato dalla pandemia, un'anomalia per gli Scorpions abituati a calcare i palchi di tutto il mondo: "L'ultimo show è stato a Singapore nel 2020. Per noi è stato spaventoso, non abbiamo mai avuto un pausa così lunga. Poi ci siamo trovati all'improvviso a tornare nuovamente davanti ai fan ma è una bella sensazione ed è ancora così dopo tanti anni".

Ancora benzina nel serbatoio

Del resto "Rock Believer" si apre con un brano dal titolo molto significativo, 'Gas In The Tank'. Un modo per dire, come spiegato anche dallo stesso Klaus Meine ai microfoni di Radiofreccia, di avere ancora benzina nel serbatoio dopo tutti questi anni.

 "Se normalmente era Rudolf Schenker che scriveva prima la musica, questa volta abbiamo fatto al contrario e ho iniziato io a scrivere i testi. Ero come un cantastorie e scrivevo versi che parlano di tutti noi, ricordi di ogni epoca", ha spiegato a Radiofreccia Klaus Meine, "C'è un brano nel disco che si chiama Gas in The Tank con un verso che dice 'Give me a dirty riff, my friend There's gotta be more gas in the tank' ed è come una lettera che scrivo a Rudolf chiedendo se avesse ancora benzina nel serbatoio, invitandolo a darmi ancora della grande musica e dei riff killer".

E sul brano che dà il titolo al disco, Rock Believer, aggiunge: "Volevo fare una dichiarazione e dire che il rock non è morto. In un mondo in cui sono sempre più popolari generi come l'hip hop, c'è una grande comunità rock in tutto il mondo. Ci sono milioni di 'rock believer' e volevo fare una dedica a tutti loro".

Scorpions, Klause Meine @ Radiofreccia

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