Sharon Osbourne non esclude un ritorno dell'Ozzfest

Il tour organizzato dagli Osbournes ha chiuso i battenti nel 2018. a causa di "manager troppo avidi"

Sharon Osbourne ha aperto alla possibilità di riportare in tour Ozzfest, il festival organizzato da Ozzy Osbourne che, nel corso degli anni, ha visto esibirsi in line up alcuni dei nomi più interessanti della scena rock e metal mondiale.

Un progetto che, nato a metà degli anni '90 come tour, è stato riconvertito in evento unico nel 2013 prima di chiudere definitivamente nel 2018.

Il motivo, spiega la moglie e manager di Ozzy Osbourne, è da ricercarsi nell'avidità dei manager che ha reso insostenibile la realizzazione dello show.

Lo scorso anno l'Ozzfest si era tenuto in una bizzarra e sperimentale versione virtuale realizzata all'interno del metaverso.

L'avidità dei manager

Intervenendo nel podcast di famiglia The Osbournes, Sharon si è detta pronta a riportare on the road Ozzfest che, spiega, è stato cancellato principalmente a causa delle folli richieste dei manager.

Secondo la manager e moglie di Ozzy, è assolutamente possibile che venga organizzato un nuovo tour dell'Ozzfest e da parte sua c'è tutta la volontà di farlo.

Il problema principale riguarda le richieste economiche delle band che, dice, sono gestite da manager sempre più avidi e che, secondo la figlia Kelly, sono assolutamente distanti dalla realtà.

"E' bello che ora ognuno abbia il proprio evento e ognuno possa fare ciò che vuole ma c'è un problema. Perché, quando si tratta di noi, tutti pensano che siamo multimiliardari e i manager che vogliono proporre le loro band si sentono in diritto di chiederci cifre esorbitanti per farle suonare al festival?".

Già in un altro episodio del podcast Sharon aveva sottolineato come l'avidità dei manager sia stata la causa principale della fine del festival. "Gli artisti erano nostri amici ma i manager pensavano che noi stessimo guadagnando miliardi ma non era così. Hanno cominciato ad essere sempre più avidi e sì, abbiamo avuto un guadagano, ma non così importante. Gli aventi hanno cominciato a chiederci sempre di più e la cosa era diventata antieconomica".

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