Shoreline: "Do It Yourself"

Direttamente dalla nostra TOP 20, scopriamo qualcosa in più sugli Shoreline, giovane rock band capace di riuscite contaminazioni tra punk, hardcore e EDM

Gli Shoreline sono una rock band tedesca di Münster che debutta nel 2019 fortemente influenzate dalla scena artistica e musicale DIY, acronimo dell’espressione Do It Yourself. Li abbiamo scoperti grazie alla nostra TOP 20 dove sono presenti con "Reviver", divertente declinazione di punk rock colorato con l'elettronica. Conosciamoli meglio.

Con DIY si riprende il concetto originale dell’atteggiamento indie: non sposando necessariamente una connotazione musicale o stilistica ma rivendicando unicamente un’approccio ideale e quasi romantico all’indipendenza e auto sussistenza di una band o artista. La scena DIY per non compromettere l'integrità della propria proposta artistica si sostiene, promuove e finanzia da sola. Un’attitudine che, a livello artistico, negli Shoreline si riflette nel miscuglio, decisamente non convenzionale, di stili musicali presenti nella loro proposta. La musica degli Shoreline su un solido impianto rock declinato in chiave punk, emo e hardcore riesce a far convivere inserti EDM e - addirittura - aperture melodiche degne del miglior J-Pop. Con due dischi alle spalle, EAT MY SOUL (2019) e GROWTH (2022), gli Shoreline acquistano popolarità attraverso una gavetta gagliarda che li vede attraversare l’Europa con un’infinita serie di tour e concerti underground in cui si esibiscono anche assieme a band come Spanish Love Songs e Silverstein.

Do It Yourself!

L’inclinazione Do It Yourself è perfettamente rispettata dalla modalità con cui gli Shoreline hanno prodotto e registrato il loro recente TO FIGURE OUT, uscito lo scorso febbraio. Spiega Hansol Seung cantante e chitarrista della band: “Per registrare TO FIGURE OUT abbiamo fatto qualcosa che per noi è stato piuttosto insolito. Fino a questo lavoro, abbiamo prodotto tutta la nostra musica in uno studio di registrazione a circa due ore da dove viviamo. Ci aiutava, come fonico, un nostro amico: Jochen Stummbillig. Questa volta, invece, abbiamo letteralmente fatto e registrato tutto da soli, costruendo e allestendo addirittura un nostro studio di registrazione. Abbiamo unicamente chiesto il supporto Chris Teti un fonico straordinario che lavora agli Silverbullet Studios in America. Chris è anche un musicista quindi non sì è occupato solo del mix ma ci ha aiutato anche nella pre produzione, nella creazione dei suoni. Il tutto, naturalmente, sempre a distanza. E’ stato piuttosto impegnativo perché, benché avessimo già una certa esperienza nel produrre e registrare la nostra musica, qui si trattava di fare tutto da soli e non eravamo mai abbastanza sicuri di raggiungere la qualità necessaria per un disco. Così, prima di iniziare la registrazione vera e propria, abbiamo inciso una cover di “Shed dei Title Fight”. Quel brano sarebbe stato una palestra per allinearci con Chris, testare il terreno della nostra interazione. Tutto ha funzionato da subito e questo esperimento credo ci abbia dato la sicurezza che - anche se a distanza - la collaborazione avrebbe potuto funzionare. Chris Teti ci ha aiutato molto, non solo musicalmente, ma anche dandoci consigli tecnici, per esempio su come registrare la batteria. Siamo così orgogliosi che questo disco suoni così!”

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