28 maggio 2024

Slash, le radici nel blues e il mito di B.B. King

Per Slash il blues non è solo il genere che anima il suo ultimo disco. E' un’ispirazione che ha accompagnato tutta la sua storia e di cui B.B. King è il maestro

Nel promuovere il suo ultimo album ORGY OF THE DAMNED, Slash si è soffermato sul rapporto esclusivo con il leggendario musicista e chitarrista blues B.B. King. B.B. King ha fatto innamorare Slash del blues quando il chitarrista dei Guns N' Roses era ancora giovanissimo, persino prima che iniziasse a suonare. E ne ha poi condizionato e ispirato la carriera.

Lo scorso 17 maggio, Slash ha pubblicato ORGY OF THE DAMNED, il primo disco di cover blues realizzato dal chitarrista dei Guns N’ Roses come solista. L’album è una raccolta di classici del blues che Slash ha selezionato, arrangiato e registrato coinvolgendo tanti nomi dell’alto firmamento musicale: Iggy Pop, Billy Gibbons, Demi Lovato, Gary Clark Jr., Brian Johnson e altri ancora… Un disco di cui Slash ha raccontato ai microfoni di Radiofreccia la genesi e il coinvolgimento degli artisti presenti, in un'appassionante intervista con Cecile B. che vi suggeriamo  di vedere.


Slash, le radici nel blues e il mito di B.B. King

Le radici nel blues

Il legame con il blues è sempre stato un tratto decisivo della musicalità e del chitarrismo di Slash. Il fattore che ha dato alla sua musica quella  passione e quel feeling che gli hanno permesso di distinguersi da tutti gli altri chitarristi hard rock e metal emersi negli anni ’80. Grazie al blues , Slash e i Guns N' Roses nel debutto di APPETITE FOR DESTRUCTION (1987) tornavano alle radici più genuine del rock, lontano dalle esasperazioni thrash metal e neo classiche che avevano monopolizzato quel decennio. Un blues suonato con il fervore del punk, che portava nell’hard rock una freschezza inedita. Proprio per questo, la pubblicazione di ORGY OF THE DAMNED, disco che è un tributo, una celebrazione del blues, acquista un significato particolare; una sorta di chiusura del cerchio della storia musicale di Slash. In occasione della promozione dell’album, Slash è tornato a parlare del suo rapporto viscerale con il blues, un rapporto nel quale riconosce una responsabilità decisivo a B.B. King, che Slash considera non solo un’ispirazione assoluta ma un autentico eroe e modello

 

B.B. King e Slash

Slash ha raccontato che la passione per B.B. King - e di conseguenza per il blues - nascono prima ancora di decidere di iniziare a suonare, di mettere per la prima volta le mani su una chitarra“Ero ancora un bambino quando ho iniziato ad ascoltare blues. Mio nonna mi faceva ascoltare i dischi di B.B. King e io mi sono innamorato della sua musica prima ancora di iniziare a suonare la chitarra, quando ancora non mi era passato nemmeno per la testa che un giorno sarei diventato un chitarrista. Anzi, credo che B.B. King sia stato in assoluto il primo artista di blues tradizionale che ho ascoltato. Grazie a B.B. King , che mi aveva profondamente colpito e ispirato, mi sono appassionato al blues e da allora ho iniziato ad ascoltare tanti altri artisti blues. Ma B.B. King restava il mio preferito in assoluto.” Nel corso della sua carriera, Slash si è esibito al fianco di B.B. King in una manciata di occasioni. Tra queste, resta memorabile l’esibizione alla Royal Albert Hall di Londra, quando i due chitarristi hanno condiviso palco per suonare il classico “The Thrill Is Gone” assieme ad altri giganti della chitarra come Ronnie Wood, Derek Trucks e Susan Tedeschi. Di quella esibizione Slash ha ricordato: “Stare con B.B King è stato davvero molto divertente. Lui con me è stato molto gentile mi ha dedicato tanto tempo. E’ stato quasi paterno…Per me me è stato importante perché mi ha messo a mio agio; all’inizio, infatti, non lo ero, ero nervoso all’idea di suonare con lui.

 

Un'ispirazione, non solo sulla chitarra

Ma Slash ci ha tenuto a rimarcare che l’insegnamento e l’ispirazione ricevuti da B.B. King non interessano solo il suo approccio alla chitarra. B.B. King è stato un esempio per l’impegno assoluto, la dedizione totale che ha investito nella sua musica, nella sua arte. Aveva un approccio rigoroso al lavoro, ci ha dato dentro senza sosta, sempre. Lavorando il più duramente possibile. Questo tipo di mentalità mi ha ispirato e spinto nel corso della mia carriera. Ed è una mentalità che attribuisco esclusivamente ai grandi del blues. B.B. King è un musicista che ha trascorso il 70% - se non addirittura l’80% - della sua vita lavorando. E questo io l’ho sempre ammirato. Tanto che, probabilmente, mi sono modellato su di lui e sono diventato anch’io un maniaco del lavoro."

 

B.B. King, maestro anche per Joe Bonamassa

Ma c’è un altro eroe della chitarra blues che riconosce a B.B. King il ruolo di ispirazione decisiva nella propria storia musicale. Joe Bonamassa, oggi il chitarrista rock blues probabilmente più apprezzato e conosciuto, ha addirittura esordito come enfant prodige, a soli 12 anni, suonando in apertura ai concerti di B.B. King. “Molti ricordano B.B. come una persona molto seria. Lo era, certo, ma al contempo era davvero, davvero spassoso.” Ricordando l’amicizia con B.B. King durata poi nel corso degli anni, Joe Bonamassa ha continuato: “Era molto sveglio: fu lui a insegnarmi come trascinare la musica dal computer all’ iPod…e lui aveva 80 anni e io 28!”  Come Slash, anche Joe Bonamassa ha confessato di aver ricevuto da B.B. King alcuni tra gli insegnamenti più importanti della sua carriera. “Ho imparato due cose fondamentali da B.B. King. La prima è di continuare a fare le cose stai facendo; una volta che hai trovato la tua strada, non devi mai allontanarti troppo da quella. Devi stare concentrato su quello che sai fare. La seconda è di tenere d’occhio i soldi. B.B. King me lo diceva sempre: ‘Stai attento alla grana! ‘.Questo della musica è un business come qualunque altro al mondo. E non bisogna mai perdere di vista i soldi quando si fa business."