Venerdì 30 settembre gli Slipknot pubblicheranno il nuovo album "The End, So Far", un disco nato con tutte le difficoltà causate dalla pandemia che hanno obbligato la band ad adattarsi.
Proprio di questo ha parlato il chitarrista degli Slipknot Jim Root in un'intervista concessa a Music Radar.
Gli Slipknot e le difficoltà del nuovo album
Registrare un album durante la pandemia si è rivelato una sfida per molti artisti e non fanno difetto gli Slipknot che venerdì pubblicheranno il nuovo disco "The End, So Far".
Delle difficoltà incontrate durante le registrazioni ha parlato il chitarrista Jim Root in un'intervista a Music Radar.Root ha spiegato di quanto la scelta di andare avanti con le registrazioni durante la pandemia abbia obbligato la band a cambiare le proprie abitudini, rendendo la realizzazione dell'album complicata, così come il lavorare con il produttore Joe Barresi, non sfruttato al massimo.
"Joe Barresi è un produttore fantastico. Ha uno storico di dischi grandioso e penso che non fossimo preparati per lui e che non lo abbiamo sfruttato al massimo. Non abbiamo fatto alcune pre-produzione e abbiamo costruito questo disco in studio, in gran parte a causa del COVID e del fatto che fossimo distanti", ha spiegato il chitarrista degli Slipknot.
Jim Root ha poi aggiunto che il modo di lavorare ha avuto un impatto sulla sua creatività: "Con la mia mentalità in quel momenti, non avevo un sacco di input creativi. Mi sono sentito un po' di fretta nel cercare di trovare idee per questo o quell'accordo. Non abbiamo fatto le prove come band. Non siamo entrati conoscendo le canzoni da cima a fondo, e questo ha influenzato il disco e ci ha causato ritardo. Non abbiamo davvero litigato tra di noi, ma abbiamo dovuto trovare il modo di venirne a capo, tipo "Qual è il modo migliore per affrontare questa cosa sapendo che stiamo facendo quello che stiamo facendo?".
Dalla pandemia ai problemi di budget dell'etichetta, sono molti gli ostacoli che gli Slipknot si sono trovati ad affrontare durante le registrazioni, tanto che il chitarrista dice di avere ancora qualche rimpianto: "Puoi fare i tuoi piani quanto vuoi, ma poi c'è un grande orologio che incombe e il budget dell'etichetta, lo studio, la schedule, ci sono un sacco di fattori che ci sono stati messi contro durante le registrazioni che sono sorpreso di aver finito i lavori. Ci abbiamo messo così tanto a pubblicarlo poi, paragonato a quanto abbiamo impiegato a realizzarlo. Se ci è voluto così tanto almeno ci saremmo potuti prendere il nostro tempo per fare la pre produzione e, secondo me, pubblicare un prodotto migliore. Non che sia scontento del disco, rappresenta ciò che siamo in questo momento e ciò che siamo riusciti a fare, considerate le circostanze in cui abbiamo lavorato".