20 aprile 2017

Slitta al 2 giugno il nuovo album di Roger Waters

"Is This the Life We Really Want?" esce in contemporanea con il tour in America

Non il 19 maggio, bensì il 2 giugno. Un paio di settimane in più rispetto alla prima previsione, ma dopo 25 anni l'attesa per i fans di Roger Waters e dei Pink Floyd è sopportabile. È ormai in vista la pubblicazione di "Is This the Life We Really Want?", ideale seguito di "Amused to Death" del 1992. La copertina del nuovo album - righe cancellate con un pennarello nero a nascondere tutte le parole tranne la frase del titolo - nella sua cupa sobrietà, lascia intendere che Waters potrebbe aver realizzato un'altra opera epocale. Gli insider giurano che possa inserirsi nello stesso filone fondamentale di "Animals" e "The Wall": qualcosa di più di un disco ben riuscito, forse un nuovo commentario rock sulla contemporaneità, così come il precedente lavoro solista "Amused to Death" era la feroce osservazione sul potere della televisione ai tempi della prima Guerra del Golfo. "Is This the Life We Really Want?", prodotto da Nigel Godrich, noto per la sua collaborazione in studio al fianco dei Radiohead, comprende dodici brani inediti. Con Waters suonano Gus Seyffert (bassista per Norah Jones e frontman dei Willoughby), Jonathan Wilson (cantautore ed ex leader dei Muscadine), Joey Waronker (batterista per Beck e R.E.M.), Roger Manning (Jellyfish, Imperial Drag, The Moog Cookbook e TV Eyes), Lee Pardini (tastierista dei Dawes), Jessica Wolfe e Holly Proctor.

Già da domani saranno preordinabili le varie versioni dell'album, che sarà pubblicato in cd, digitale e doppio vinile.


Roger Waters

Nel frattempo, Waters sarà impegnato in un intensivo tour del Nord America, con il debutto il 26 maggio da Kansas City e la tappa finale il 26 ottobre a Vancouver, in Canada. Il tour è intitolato "Us + Them", come il classico di "Dark Side of the Moon". Non sono state ancora annunciate date europee né ha ancora preso corpo il progetto di Waters di portare "The Wall" al confine con il Messico, in segno di protesta per la costruzione del muro anti-immigrati voluto da Trump.