05 ottobre 2023

Speak & Spell, il debutto leggero dei Depeche Mode

Il 5 ottobre 1981 i Depeche Mode pubblicavano il primo album "Speak & Spell". Un debutto synth dalle melodie leggere grazie al tocco di Vince Clark

Il 5 ottobre 1981 i Depeche Mode pubblicavano il primo album "Speak & Spell".

Un debutto in cui la allora giovanissima band di Basildon prese possesso di tastiere e sintetizzatori, spesso relegate a strumenti sperimentali, per arricchirle con una scrittura pop intelligente e leggera.

Non che i suoni elettronici fossero cosa rara in quegli anni che testimoniarono scontri in classifica di band come Duran Duran e Spandau Ballet e un fiorire di band synthpop di ogni tipo.


L'influenza di Vince Clark

I Depeche Mode avevano un sound lontano da quello cupo e 'blues' che avrebbe caratterizzato tutti i lavori successivi ma sembravano avere già qualcosa di diverso.

Il tono particolarmente melodico di "Speak & Spell" era da attribuirsi specialmente a Vince Clarke, principale autore del disco, che dopo lasciò la band per intraprendere una nuova carriera prima con i Yazoo e poi con gli Erasure.

Martin Gore, che firma in maniera evidentemente solo Tora!Tora!Tora! e Big Muff, prenderà poi il suo posto spostando il cursore dell'elettronica dalla posizione giocosa - del resto il titolo è un riferimento al gioco per bambini noto in Italia come 'Il Grillo Parlante' - a quella più intensa.

Una leggerezza, quella di "Speak & Spell" che metteva i Depeche Mode in una posizione strana rispetto agli altri artisti dell'epoca. Da una parte mancava il glamour kitsch degli act più popolari, dall'altra l'intensità art che emergeva da altre release dell'epoca come quelle dei Japan.


Speak & Spell, il debutto leggero dei Depeche Mode

Un mix di successo

Le sessioni di registrazioni per l'album avvennero ai Blackwing Studios, uno studio di registrazione ricavato da una chiesa sconsacrata a sud di Londra. A realizzarlo erano stati il produttore Eric Radcliffe e Daniel Miller, fondatore della Mute Records.

Dopo aver scoperto il posto quando era alla ricerca di una sala abbastanza grande da contenere tutti i suoi sintetizzatori per il progetto Silicon Teens, Miller continuò ad usare gli studi per gli altri progetti dell'etichetta, incluso il debutto dei Depeche Mode.

L'intenzione era quella di catturare l'atmosfera live della band di Dave Gahan ed arricchirla con nuovi elementi come il sintetizzatore ARP 2600, utilizzato anche per dare la voce a all'androide C1-P8 (R2-D2) di Star Wars.

Tutta la band partecipò attivamente alla realizzazione dell'album, cercando di carpire i segreti da quella prima esperienza in un vero studio di registrazione.

Un entusiasmo motivato anche dalle aspettative iniziali dei Depeche che, come racconterà Gahan, ragionavano ancora con una mentalità da punk "Volevamo solo fare un singolo, poi è arrivato Daniel Miller e aveva i soldi per farlo e quindi ha funzionato. Ma volevamo mantenere il controllo e non pensavamo a molto altro oltre al singolo successivo o suonare qualche concerto".

Il mix di melodie sintetiche e drum machine dei Depeche Mode ottenero critiche positive e anche un buon piazzamento in classifica, riuscendo a raggiungere la posizione dieci nella classifica UK nel giro di un mese.

Dall'album furono estratti tre singoli. Il primo, Dreaming Of Me, si rivelò un flop ma New Life prima e la hit Just Can't Get Enough poi, portarono i Depeche in classifica piazzandosi rispettivamente alla posizione 11 e 8.