19 febbraio 2020
di Nessuno
Nessuno

'Con gli occhi di ...Bon Scott"

A 40 anni dalla morte del primo, leggendario, cantante degli AC/DC . Nessuno racconta i demoni e la musica di Bon Scott attraverso i suoi occhi

Nella notte tra il 18 e il 19 febbraio 1980, dopo una notte di alcool ed eccessi, si spegne quello che per molti è considerato il più grande frontman della storia dell'hard rock. Ronald Belford Scott, detto Bon, a 3 anni lascia un'eredità pesante ma prontamente raccolta dalla sua band, gli AC/DC, che in sua memoria pubblicheranno poco dopo uno degli album di maggior successo della storia della musica: Back in Black.

Bon quella sera è nel suo appartamento e non sa che fare, così decide di chiamare la sua ex compagna Silver Smith per invitarla ad uscire. Lei rifiuta, è piuttosto stanca e declina. Non è il solo a chiamarla: dopo qualche minuto Silver riceve anche la chiamata dell'amico Alistair Kinnear che la invita ad una festa a Camden. Silver rifiuta anche questa volta ma suggerisce ad Alistair che il suo ex Bon potrebbe fargli compagnia.

E così Alistair Kinnear passa a prendere Bon con la sua R5 ad Ashley Court dove vive e si dirigono entrambi al Music Machine (oggi Koko). Cominciano le bevute. One for the road, one for a friend, one for rock n' roll. A fine festa sono estremamente ubriachi ma nonostante questo Alistair decide comunque di guidare verso casa, mentre Bon collassa beato sul sedile del passeggero. Una volta a destinazione Scott è ancora incosciente e Alistair è troppo ubriaco per sollevarlo e portarlo in casa. Allora chiama la sua amica Silver per chiederle un consiglio e lei lo tranquillizza: “Tranquillo, è già capitato in passato. Non è niente di grave. Lascialo riposare e passerà tutto.”

L'amico allora si rasserena, risale in macchina, inclina il sedile del passeggero per farlo stare più comodo e copre il cantante con una coperta, quindi se ne torna tranquillo a casa a dormire. Il mattino seguente attorno alle 11 la visita di un amico di Alistair lo sveglia e gli chiede di andare a controllare se Bon è ancora in macchina. L’auto è completamente vuota. Tranquillizzato, Alistair dice tra se e se: "si sarà svegliato e sarà andato a casa" e si rimette a dormire. Alle 7 di sera, quando si riprende, l’uomo esce di casa e scopre la tremenda verità: il cantante è lì, ancora sul sedile della sua Renault. Alistair Kinnear si precipita in ospedale, ma ormai è tardi:  Ronald Belford “Bon” Scott è morto. Il verdetto dell’autopsia parla chiaro: ‘intossicazione acuta da alcool’ e la didascalia appare ancor più beffarda ("death by misadventure - morte per disavventura- in questo caso dovuta all'ipotermia).

Si tratta di una storia tuttavia, con molti punti di domanda. Perché Alistair Kinnear, due giorni dopo la morte di Bon, sparisce dalla circolazione? Perché ricompare solo 20 anni dopo, rilascia un'intervista al Guardian, si imbarca in una traversata verso la Spagna e non viene mai più ritrovato? (Ad oggi è considerato ufficialmente morto ma nessuno  ha mai recuperato il corpo).

Che cosa è successo veramente quella tragica notte? L'unica cosa certa, a distanza di quarant'anni, è la scomparsa di una voce formidabile, capace di far sentire "un pub come uno stadio e uno stadio come un pub".

Ronald Belford "Bon" Scott  (9 luglio 1946 – 19 febbraio 1980)

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Speciale Radiofreccia "Con gli occhi di Bon Scott"

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