Stand And Deliver: l'inno anti lockdown di Van Morrison ed Eric Clapton
Van Morrison ed Eric Clapton insieme per gridare la loro opposizione al lockdown tra blues e teorie discutibili
Già alcuni mesi fa vi avevamo parlato di come Van Morrison si fosse espresso fortemente contro le direttive anti-covid adottate dai governi di tutto il mondo in un approccio cospirazionista che bolla qualsiasi forma di protezione dal contagio come pseudo-scienza. Dopo una serie di canzoni anti-lockdown pubblicate recentemente, nei giorni scorsi è arrivato l'ultimo capitolo del progetto lanciato dal cantautore nordirlandese che ha come protagonista un grande nome della musica internazionale, Eric Clapton, che presta la voce al brano 'Stand and Deliver'.
Stand And Deliver: l'inno anti lockdown di Van Morrison ed Eric Clapton
Partendo dall'assunto, seppur giusto, che le direttive in merito al distanziamento sociale e al lockdown stiano creando gravi difficoltà agli artisti di tutto il mondo e alla scena della musica live, Morrison percorre la via discutibile - e in controtendenza rispetto alla grandissima parte dei colleghi - di prendersela contro le direttive adottate dai vari governi senza la capacità di proporre alcuna soluzione ragionevole.
Il suo grido di libertà si chiama 'Stand And Deliver' - nulla a che vedere con Adam Ant - ed è un brano scritto in passato da Van Morrison e riadattato per l'occasione che si avvale di un compare nella protesta come Eric Clapton.
Slowhand presta sua la voce, sia cantando la canzone che spalleggiando il collega nella sua missione: "Ci sono molti di noi che supportano Van e i suoi sforzi per salvare la musica dal vivo - ha detto alcune settimane fa Eric Clapton - Dobbiamo alzare la testa e farci sentire perché dobbiamo trovare il modo di uscire da questo casino. Non possiamo pensare ad un'alternativa".
Che francamente sembra un modo di risolvere la questione un attimo semplicistico.
La canzone è un innocuo blues infarcito di versi come 'Vuoi essere un uomo libero o uno schiavo?' e 'Hai lasciato che ti spaventassero ma non hai sentito una parola che sia vera'.
Almeno, come già fatto da tantissimi artisti in questi mesi senza per forza fare esternazioni su argomenti che non si conosce molto, gli incassi del brano avranno un fine benefico e saranno devoluti al "Lockdown Financial Hardship Fund", un fondo creato da Morrison per aiutare i musicisti in difficoltà.
Le altre canzoni del progetto di Van Morrison
'Stand And Deliver' non è l'unico brano pubblicato dal cantautore nordirlandese all'interno del suo progetto pensato per scagliarsi contro le misure di contenimento per la diffusione del coronavirus. Morrison, infatti, aveva pubblicato già ben tre brani tutti incentrati sullo stesso argomento nei mesi precedenti, un tema che risalta subito sin dalla lettura dei titoli: 'No More Lockdown', 'Born To Be Free' e 'As I Walked Out'.
Parlando delle continue prese di posizione di Morrison sull'argomento, il Ministro della Salute nordirlandese Robin Swann aveva detto: "Morrison sta facendo un danno alla risposta della Salute Pubblica nei confronti di un virus che ha coinvolto le vite di tutti su vasta scala. Le sue parole serviranno solo ad esser di gran conforto ai cospirazionisti, ai paranoici che fanno crociate contro le mascherine e i vaccini e che pensano si tratti di un grande piano mondiale per limitare la libertà degli esseri umani".
Il distanziamento come pseudoscienza
Il termine esatto utilizzato da Morrison la scorsa estate per descrivere le direttive di distanziamento sociale è stato 'pseudo-scienza'. Il luminare ex membro dei Them, 75 anni, aveva comunicato il suo pensiero dopo aver accettato di fare alcuni concerti a distanziamento sociale sottolineando che non lo faceva perché credeva nella cosa ma solo per tirare dai guai finanziari i suoi musicisti:
"Come sapete faremo dei concerti a distanziamento sociale - aveva detto Morrison - Questo, però, non è da parte nostra in alcun modo un segno di accettazione o rispetto per l'attuale stato dell'industria, tutto questo è solo per far rimettere in marcia la mia band e tirarli fuori dalla depressione".
"Questa - ha poi aggiunto il cantautore - non è inoltre la risposta corretta per andare avanti e abbiamo la necessità di suonare a delle platee a capienza completa per poter continuare".
Morrison ha poi chiamato alle armi i suoi colleghi per ribellarsi contro quella che reputa essere una pseudo-scienza: "Chiamo a raccolta tutti i colleghi cantanti, musicisti, compositori, produttori, promoter e altri rappresentanti dell'industria musicale per combattere con me tutto questo. Fatevi avanti, alzatevi, fate sentire la vostra voce per combattere questa pseudoscienza - ha scritto Van Morrison in una lettera - Sembra che io e Sir Andrew Lloyd Webber siamo gli unici in tutto il music business a tentare di cominciare a correre di nuovo. Fatevi avanti! Non è economicamente sostenibile fare concerti a distanziamento sociale, fatevi avanti, il futuro è ora!"
Come si sconfigge il coronavirus? Van, aiutaci tu.
