Steve Miller, "The Joker" e la chitarra che fischia

Quel classico del rock registrato in due ore e con la chitarra che fischia alle ragazze. Ecco la storia di "The Joker" della Steve Miller Band.

“The Joker” (THE JOKER, 1973) della Steve Miller Band è un classico del rock, un pezzo cha ha ottenuto un successo clamoroso riuscendo, persino, a scalare le classifiche due volte: alla sua uscita e 17 anni dopo, nel 1990, quando finisce nella pubblicità dei Levi’s 501 e - forte di quella ritrovata visibilità- ottiene il primo posto nella UK Single Chart. Niente male per un pezzo che Steve Miller ha ricordato non lo convincesse al momento della scrittura e che, soprattutto, viene registrato al volo, in poco meno di due ore. Inoltre, a rendere unica questa canzone, c’è una simpatica chicca strumentale: la chitarra di Steve Miller che imita - in maniera sorprendentemente veritiera - il “fischio del lupo”, quell’inconfondibile suono a due note, fischiato per mostrare grande interesse o approvazione per qualcosa, qualcuno ma specialmente - inutile, girarci attorno - per una persona del sesso opposto, particolarmente avvenente. Ecco la storia di “The Joker"

Il blues psichedelico di un freakettone

Steve Miller è un musicista colto che scrive musica di grande qualità: ha un background straordinario e delle capacità sopra la media come chitarrista elettrico. Cresce in una famiglia immersa nella musica tanto che, quando è un bambino, per casa sua bazzicano leggende della chitarra come Les Paul e il bluesman T-Bone Walker che gli insegna a suonare con la chitarra dietro la testa, quando ha ancora solo 9 anni. Da queste frequentazioni musicali pazzesche, il piccolo Steve Miller racconterà di aver appreso l’arte della naturalezza e spontaneità mentre si suona: quella capacità di far percepire facili e accessibili a chi ascolta, anche le cose più articolate. Nel 1968, nel pieno della Summers Of Love la musica di Steve Miller è immersa nelle suggestioni della cultura beat, del movimento hippie. E' un freakettone che suona un blues psichedelico tanto bello quanto stravagante e sperimentale. Passano pochi anni e la sensibilità musicale di Steve Miller cambia e si concretizza proprio nell’idea di fare musica che, senza rinunciare alla qualità e perfezione strumentale per lui imprescindibili, possa essere più accessibile ed arrivare ad un grande pubblico. Con questa premessa, compone e registra una serie di provini da presentare alla sua etichetta, la Capital, canzoni che avranno un piglio più sobrio: un rock leggero e curato che non nasconde ambizioni da classifica.

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