07 marzo 2022

Sting torna a cantare Russians e invita a fermare la guerra

Una versione acustica di Russians, brano di Sting ispirato alla Guerra Fredda, è stata pubblicata dal cantautore per invitare a fermare la guerra in Ucraina

Sting ha rispolverato 'Russians', canzone ispirata alla Guerra Fredda, cantandola per la prima volta dopo molto tempo. Un messaggio, quello lanciato dall'artista britannico, per supportare l'Ucraina e perché, dice,  la canzone 'è tornata ad essere rilevante' .

Sting rispolvera Russians in tempi di guerra

Ci sono canzoni che sono immortali, perse nello spazio e nel tempo. Altre, invece, che sono nate in un contesto ben specifico e realizzate sotto la spinta di eventi particolari.

Quando Sting scrisse 'Russians', quarto singolo da "The Dream Of The Blue Turtles" e grande successo discografico, aveva in mente la Guerra Fredda. Sting scrisse la canzone dopo aver visto una programma per bambini russo e aver pensato che 'anche i Russi amano i loro bambini', unica cosa che avrebbe potuto fermare Unione Sovietica e Stati Uniti. Russians è una critica alla politica estera adoperata durante la Guerra Fredda, senza schierarsi, che il cantautore di Newcastle ha deciso di rispolverare in questi tempi così difficili.

Sui suoi canali social ufficiali, Sting ha condiviso una versione acustica di Russians registrata appositamente per il conflitto in Ucraina. L'artista ha spiegato che nel corso degli anni ha cantato poche volte dal vivo il brano perché riteneva che non fosse più rilevante ma, purtroppo, oggi sembra tornato fortemente di attualità.

"Alla luce della decisione sbagliata e tristemente sanguinosa di un solo uomo, di invadere un paese pacifico, dei vicini non minacciosi, questa canzone è tornata ad essere ancora una volta un messaggio all'umanità comune", ha scritto Sting, "Per gli ucraini coraggiosi che combattono contro questa tirannia malvagia e per i tanti russi che stanno protestando nonostante il rischio di essere arrestati. Tutti noi amiamo i nostri bambini. Fermate la guerra".



Sting torna a cantare Russians e invita a fermare la guerra

Il figlio di Bowie contro Russia Today per aver usato una canzone del padre

Chi ha espresso il proprio dissenso nei confronti della Russia attraverso le canzoni è stato anche Duncan Jones, regista e figlio di David Bowie.

L'episodio è avvenuto la scorsa settimana quando Jones ha utilizzato Twitter per criticare la scelta fatta da Russia Today e mostrare la sua vicinanza al popolo ucraino.

Duncan Jones, figlio di David Bowie, ha recentemente espresso il suo disappunto nei confronti della testata di Stato russa per aver utilizzato alcuni versi di suo padre per pubblicizzare un articolo. Russia Today aveva infatti scritto 'Ground Control To Major Tom', celebri versi di Space Oddity, nel condividere un link ad un servizio che parlava della NASA e del futuro delle relazioni tra USA e Russia nel programma spaziale.

Il regista non ha preso bene la scelta di utilizzare i versi di suo padre e ha risposto twittando 'Canzone sbagliata' e poi una bandiera ucraina con dei cuori e i versi di Heroes, in omaggio alla resistenza del popolo che sta subendo l'invasione comandata da Putin.

Jones sta seguendo attentamente il conflitto twittando incessantemente sulla questione ogni giorno.

La Russia è stata protagonista di una delle tante vicende misteriose legate a David Bowie come scenario di un viaggio che il Duca Bianco avrebbe compiuto nel 1973 a bordo dei vagoni della Transiberiana. Una storia improbabile per una questione storica - Vladivostok, da dove sarebbe partito Bowie direzione Mosca, è stata chiusa agli stranieri fino al 1992 - ma che con il passare del tempo sembra essere stata confermata da alcune testimonianze.

Nello specifico il racconto pubblicato da Robert Musel, reporter della United Press che avrebbe accompagnato Bowie nel viaggio, oltre ad una serie di lettere spedite alla sua addetta stampa dell'epoca in cui parlava della natura incontaminata della Siberia.

Il viaggio sarebbe cominciato dopo la fine del tour giapponese quando Bowie, non un amante del volo, preferì tornare in Europa utilizzando prima la nave e poi il treno.