Talking Heads e la maledizione del "bassista per necessità"

Ecco la storia di Tina Weymouth dei Talking Heads: una "bassista per necessita"che ha scritto linee di basso memorabili, tra le più sinuose della New Wave

Nella sconfinata lista di ragioni per cui i Talking Heads sono una band straordinaria, un arcobaleno smagliante di belle canzoni e idee tra il pittoresco e il visionario, di sicuro un elemento decisivo sono le sinuose linee di basso di Tina Weymouth; parti che restano tra le più ficcanti scritte e suonate nel rock e nella new wave. Ecco la storia.

Tina Weymouth entra nei Talking Heads assecondando quella storiella, un po’ romantica e un po’ stereotipata, secondo cui quando nel rock si forma una band, tutti fanno a gara per contendersi il posto come cantante, batterista, chitarrista solista; l’incarico di bassista, invece, resta spesso scoperto. Tanto che, capita di frequente, debba essere assegnato a forza a quello che avrebbe dovuto - o voluto - essere il secondo chitarrista o - per non infierire -  il chitarrista ritmico del gruppo;  oppure il basso finisce a quell’amico appassionato di musica (ma non troppo per avere fino a quel momento ancora iniziato a suonare) che bazzica sempre tra prove e concerti. Solo per completare l’organico della band, a queste figure viene piazzato con entusiasmo un quattro corde al collo. Poco importa se foga e vocazione al groove non siano alle stelle: tanto è chiaro a tutti che, primi progressi del gruppo conseguiti, saranno i primi a cui si faranno le scarpe a favore di - finalmente - un vero bassista. Una storia tristissima ma che popola pagine e pagine di letteratura rock underground - adolescenziale.

Diventare un bassista pro in mezz'ora

Bene, a Tina Weymouth capita veramente la stessa cosa. E’ l'allora fidanzato (poi marito) e batterista Chris Frantz a trascinarla letteralmente nei nascituri Talking Heads. A lei, alla fine, la cosa non dispiace perché è una chitarrista autodidatta che non ha mai contemplato l’idea di diventare una professionista; così, quando le viene proposto di passare al basso racconterà: “Tra me e me ho pensato che con solo quattro corde, due in meno della mia chitarra, non doveva essere una cosa troppo difficile da gestire”. Sono gli stessi compagni di band a garantirle la necessaria formazione musicale. Ci pensa, nello specifico, il cantante e chitarrista David Byrne che le riserva un eccezionale corso accelerato: un’unica lezione di musica, durata mezz’ora. Ha raccontato Tina Weymouth: “David Byrne mi ha fatto questa lezione: mi ha spiegato come suonare un blues e mostrato alcune di quelle progressioni elementari, di tre accordi, con cui si suonano tanto rock e blues. Poi mi ha insegnato “Slippin' And A-Slidin” di Little Richard. Pretendeva che potessi, con quelle misere informazioni, codificare quelle cose strane e cacofoniche che lui scriveva. E trovarci pure delle linee di basso! Eppure, quella mezz'ora è stata l'unica lezione che ho avuto: tutto il resto è venuto guardando e ascoltando cosa facevano gli altri tra prove e concerti. Davvero, credo sia l’ultima maniera al mondo con cui raccomanderei a qualcuno di iniziare a suonare il basso!”.

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