27 aprile 2023

The Clash, Paul Simonon "Rifiutai 1 milione per la reunion"

Il bassista dei Clash parla della reunion sfiorata negli anni '90 e della cifra rifiutata per rimettere insieme la band sciolta nel 1986

Il bassista dei Clash, Paul Simonon, ha raccontato di quando si rifiutò di rimettere insieme la band a metà degli anni '90, nonostante la grande cifra offerta.

Intervistato da Mojo, Simonon ha detto di aver avuto le sue buone ragioni per non farlo, rifiutando addirittura un milione di sterline.

Simonon, che successivamente ha collaborato anche più volte con Damon Albarn sia nella superband The Good, The Bad & The Queen che nei Gorillaz, tornerà a maggio con il disco "Can We Do Tomorrow Another Day?" del progetto Galen & Paul, realizzato insieme alla cantautrice Galen Ayers.

Per un pugno di sterline

Paul Simonon non avrebbe rimesso in piedi i Clash nemmeno per un pugno di sterline. Un pugno molto grande, a giudicare da quello che l'ex bassista della storica punk band inglese ha raccontato a MOJO nel corso di una recente intervista.

Parlando dei Clash, Simonon ha spiegato che la band aveva preso in considerazione una possibile reunion negli anni '90, dopo lo scioglimento avvenuto nel 1986.

Sul piatto un'offerta di un milione di sterline che, dice, non gli è sembrata sufficiente per riunire i Clash. Una decisione, quella di Simonon, che non ha niente a che fare, però, con una questione strettamente economica.

"Ne abbiamo parlato. Eravamo io, Joe (Strummer), Mick (Jones) e il suo manager, Gary Kurfist ma per una serie di ragioni non è accaduto niente. Ero incazzato con Mick, principalmente", ha spiegato il bassista dei Clash.

Nonostante l'importante offerta economica avanzata per riformare uno dei gruppi più iconici della storia del punk, Simonon era dell'idea che ci fossero altre questioni in gioco e si tirò fuori dall'operazione: "Dissi che non volevo farlo e Mick mi chiese il perché. Del resto avrei ricevuto un milione di sterline. Le sue parole mi fecero incazzare ancora di più e quindi risposi che non avevo bisogno di quel fottuto milione. Penso che fossero tutti un po'scioccati dal fatto che non mi interessasse. Sinceramente credo che, in fondo, nemmeno Joe volesse farlo. Per quanto mi riguarda la storia dei Clash era finita".

The Clash, Paul Simonon "Rifiutai 1 milione per la reunion"

La seconda mancata reunion

La possibilità di una reunion si presentò nuovamente a inizio 2003, circa un mese dopo la scomparsa di Joe Strummer.

L'occasione era la cerimonia di introduzione dei Clash nella Rock And Roll Hall Of Fame, una di quelle serate in cui spesso i membri transitati nelle varie formazione di una band mettono da parte i dissapori e si incontrano nuovamente sul palco per una sola sera.

Anche in quel caso, i Clash rifiutarono di tornare insieme, una scelta che successivamente Simonon motivò anche una questione di rispetto per la storia della band.

"Credo che sia stata la scelta giusta e una storia migliore da raccontare. Con una reunion avremmo rischiato di buttare a mare tutto ciò che avevamo raggiunto", aveva detto a Billboard. "Perché le band si riformano? Perché le persone tornano insieme? Qualcuno direbbe perché sono buoni amici. Bello. In realtà, di solito è per motivi economici e di fatto, succede quando tutti sono senza soldi".