01 ottobre 2024

The Unforgettable Fire, l'album che diede vita ai nuovi U2

Il 1 ottobre 1984 gli U2 fecero un passo di lato e fuggirono dall'arena rock ricercando la sperimentazione in The Unforgettable Fire

Il 1 ottobre del 1984 gli U2 davano alle stampe "The Unforgettable Fire", quarto album in studio e disco che segnò l'incontro tra la band irlandese e la coppia di produttori composta da Brian Eno e Daniel Lanois.

Dopo il successo di "War", uscito l'anno precedente, gli U2 si trovavano davanti ad un bivio: continuare con il rock impegnato che gli aveva dato tante soddisfazioni fino ad allora o tentare qualcosa di nuovo?

In questo senso fu fondamentale l'incontro con Brian Eno, già in studio con nomi come David Bowie e Talking Heads, che aiutò Bono e The Edge a sperimentare con nuovi suoni, pur mantenendo intatta una costante attenzione ai temi sociali e alle riflessioni sul mondo.




Gli U2 e il passo a lato di The Unforgettable Fire

Gli U2 venivano dal punk, era chiaro, ma erano arrivati ad una potenza sonora e ad una portata tale da trasformare quel sound così diretto in combustibile per il rock da stadio e in condizioni normali sarebbe stato quelli il passo successivo.

Basta vedere il live at Red Rocks immortalato nell'album "Under A Blood Red Sky", pubblicato solo mesi prima, per rendersi conto di cosa fossero gli U2 a metà degli anni '80. Lo si capisce nella potenza della voce di Bono, nella solidità ritmica di Larry Mullen e Adam Clayton, nella chitarra di The Edge, tagliente, travolgente e melodica allo stesso tempo.

La band irlandese decise però di fermarsi un attimo prima di diventare  giganti da stadio - cosa che sarebbe comunque poi inevitabilmente successa - e tentare la via della sperimentazione, sacrificando il ritmo e gli inni rock sull'altare della novità.

"Under A Blood Red Sky" finì per essere la chiusura di un cerchio testimonianza di quello che erano stati gli U2 fino a quel punto, ciò che erano diventati nel tour mondiale in supporto a "War" e la versione di loro dalla quale stavano fuggendo.




Briano Eno e il nuovo capitolo degli U2

Il nuovo capitolo si aprì a Maggio del 1984 quando gli U2 cominciarono a gettare le basi di quello che sarebbe diventato "The Unforgettable Fire" nelle spettrali sale del Dublin Castle, l'ambientazione perfetta per raggiungere un suono diverso.

A guidare la band Brian Eno che, con il suo approccio mai banale e il contributo dell'ingegnere del suono Daniel Lanois, cucì nuove vesti intorno alla musica degli U2.

Eno spinse ad esplorare territori mai visitati prima, utilizzando tecniche che rendessero il sound più complesso e stratificato, effetti che trasformassero la chitarra di The Edge in uno strumento dalle mille soluzioni. Il ritmo era sempre serrato ma con una palette di groove più varia che in passato e la voce di Bono unica, potente ma in grado di nuotare nell'aria e negli spazi lasciati dagli arrangiamenti quasi cinematografici.

Un approccio presente già nella opening di 'A Sort Of A Homecoming' che sembrava mettere le cose in chiaro già dalle primissime note, come a voler subito dimostrare all'ascoltatore che nell'aria c'era della novità.

Importante in questo senso fu la fiducia che, dopo le prime resistenze iniziali, venne a crearsi tra gli U2 e il team di produzione. Bono e The Edge, in particolare, si dimostrarono propositivi nel seguire gli input creativi di Eno - sempre supportato dall'utilissimo Lanois - che la band seguì in questo viaggio alla scoperta di una nuova versione di sé.


The Unforgettable Fire, l'album che diede vita ai nuovi U2
PHOTO CREDIT: Michael Richardson

Nuovi U2, vecchi temi

"The Unforgettable Fire" significò per gli U2 un cambiamento ma anche una coerenza tematica che lo legava alla produzione della band fino a quel punto. Non si tratta solo di un disco sperimentale, ma anche di un album ricco di temi profondi e riflessioni, a partire dal titolo.

L'ispirazione arrivava, infatti, da una mostra d'arte sulla devastazione causata dalla bomba atomica di Hiroshima che la band aveva visitato quando si trovava in Giappone per il "War Tour". Un modo, per gli U2, di spostare l'attenzione dalla loro Irlanda a tutto il mondo, dimostrando un impegno sociale su scala più ampia.

Anche dal punto di vista dei testi Bono mantenne la sua visione, non cedendo mai alla banalità anche quando si trattava di un singolo potente come 'Pride (In The Name Of Love)', ancora oggi una delle più grandi hit degli U2, omaggio alle lotte per i diritti di Martin Luther King.

Ma la loro Dublino non era certo assente dalle pagine di "The Unforgettable Fire" come in 'Bad', tra gli altri grandi classici del disco, che affronta il tema della dipendenza da eroina, una piaga che era particolarmente diffusa in quegli anni e che Bono cercò di affrontare utilizzando diversi punti di vista narrativi.


La musica era cambiata ma l'attenzione di Bono al mondo che lo circondava era sempre intatta e pronta a parlare ad una platea sempre più grande.

Sebbene l'album non abbia immediatamente raggiunto lo stesso livello di popolarità di War, "The Unforgettable Fire" ha permesso agli U2 di ampliare il proprio pubblico e di dare una svolta alla propria carriera.

Da quel momento la band smise di essere solo un gruppo rock impegnato e cominciò ad essere una formazione in grado di sperimentare e osare dal punto di vista artistico.

L'album aprì una nuova strada che gli U2 avrebbero percorso anche nei lavori successivi come "The Joshua Tree", diventando una delle band più influenti e innovative del decennio.