Nel marzo del 1967 usciva The Velvet Underground & Nico, primo album della rock band newyorkese guidata da Lou Reed e John Cale e realizzato in collaborazione con la modella, attrice e cantante tedesca Nico, su assist di Andy Warhol.
Un disco che, al di là delle scarse vendite, risulterà uno dei lavori più influenti in tutta la storia del rock, in grado di gettare le fondamenta del punk, del post punk e dell'alternative in generale.
Anticipato da una copertina in grado di trovare posto sia nei libri di musica che di arte, l'iconica banana realizzata da Andy Warhol, The Velvet Underground & Nico è forse il disco per il quale il termine 'alternative' applicato ad un genere musicale trova davvero senso.
Perché una band come i VU non si era mai sentita prima ed era un'entità aliena paragonata a quanto conosciuto fino ad allora.
Le origini dei Velvet Underground
Lou Reed e John Cale arrivavano da un background totalmente diverso e, entrambi, volevano dirigersi in direzione ostinata e contraria. Il primo era un poeta che lavorava per una label che pubblicava hit radiofoniche, il secondo un musicista con formazione classica e la passione per l'avanguardia e la sperimentazione.
Ciò che li unì, tra le strade di New York, fu la volontà di spingere oltre il concetto di rock e realizzare qualcosa che fosse davvero punk prima del punk, raccontare aspetti della vita mai affrontati prima nella musica pop e accompagnarli con suoni tanto ammalianti quanto scostanti.
Proprio come i temi trattati da The Velvet Underground, un libro di fine anni'50 su pratiche sessuali taboo per l'epoca, come il BDSM, e che sembrò il nome perfetto da affibbiarsi per ciò che avevano in mente per la loro band.
A metà degli anni '60, con l'arrivo di Moe Tucker e Sterling Morrison, i Velvet Underground cominciarono a girare ogni posto che avesse volontà di ospitarli, finendo per incrociare i passi con Andy Warhol.

Il contributo di Andy Warhol
Il guru della pop art li coinvolse nei suoi spettacoli sperimentali e multimediali portati in giro nel tour "Exploding Plastic Inevitabile" e vide nell'approccio ribelle dei Velvet Underground qualcosa di interessante.
Decise quindi di proporsi come manager, pur non avendo minimamente esperienza nel campo, e li supportò come poteva: finanziariamente, inserendoli al centro della sua Factory e costruendogli intorno un'immagine che, pensava, potesse essere perfetta per rompere gli schemi.
E' a Warhol che si deve la decisione, inizialmente incontrata non molto favorevolmente da Reed e Cale, di coinvolgere Christa Päffgen, meglio nota come Nico, attrice, modella e cantante tedesca che era già apparsa in pellicole come La Dolce Vita di Fellini.
Sempre a Warhol, ovviamente, è da attribuire la realizzazione di quella che diventerà la copertina dell'album di debutto The Velvet Underground & Nico, un artwork talmente potente da schiacciare quasi il disco che per i meno attenti diventerà solo il 'banana album'.
Con una mossa innovativa e perfettamente in linea con la sua visione artistica, Warhol realizzò una banna 'interattiva' che seguendo l'indicazione riportata sulla copertina, 'peel slowly and see', invitava a sbucciarla dello sticker per rivelare un frutto rosa. Una chiara allusione sessuale che risulterà carissima da produrre, spingendo a realizzare una versione statica.