Il 12 marzo 1967 i Velvet Underground esordirono sul mercato discografico con il loro primo lavoro di studio: The Velvet Underground & Nico. La partecipazione al disco di Christa Pfaggen, attrice e modella tedesca meglio nota come Nico, fu caldamente consigliata da Andy Warhol che, rimanendo colpito da un’esibizione live della band, decise di finanziare il loro primo progetto discografico.
Per spiegare l’importanza di questo album, Brian Eno dichiarò: “L'altro giorno stavo parlando con Lou Reed e mi ha detto che il primo album dei Velvet Underground ha venduto solo 30.000 copie nei primi 5 anni... È stata un'incisione talmente importante per così tante persone. Sono convinto che ciascuno di quei 30.000 che l’hanno comprato ha fondato una band.”
La copertina con la banana di Warhol
La copertina di The Velvet underground & Nico, come molti sanno, venne realizzata da Andy Warhol, uno dei più grandi artisti del ‘900.
La banana, che domina sullo sfondo completamente bianco ed evidente allusione al membro maschile, nonché modalità espressiva che cambiò la storia di quegli anni, è riconosciuta a livello globale come una delle più iconiche cover dell’intera storia della musica, tanto da, in alcuni casi, far assumere al disco stesso il nome “Banana Album”.
La prima versione della copertina prevedeva un meccanismo attraverso il quale era possibile sbucciare il frutto protagonista, con tanto di scritta “peel slowly and see”. L’idea però si rivelò un grande spreco economico facendo alzare vertiginosamente il prezzo di vendita del disco.
Non mancarono anche le controversie legali. I problemi furono scatenati dalla foto inserita nel retro della copertina che ritraeva Eric Carson, ballerino tossicodipendente e con grande bisogno di denaro, che accusando Warhol di aver usato la sua immagine senza averne diritto, causò il ritiro di tutte le copie dal mercato.
Questi due fattori causarono lo scarso successo commerciale dell’album.
La registrazione lampo
The Velvet Underground & Nico venne registrato, quasi interamente, negli Sceptre Studios di Manhattan.
La sala d’incisione era situata in un edificio malandato che, qualche anno dopo, sarebbe diventato lo Studio 54, locale simbolo dell’epoca Disco.
La fatiscenza del luogo rappresentava, in maniera del tutto non voluta, un ponte di collegamento con le tematiche crude e dirette che vennero affrontate in questo disco.
D’altro canto, però, la paura che il tutto potesse crollare da un momento all’altro, fece sì che le registrazioni venissero concluse in soli 4 giorni.