Uscirà il 15 settembre"Who's Next/Lifehouse", la nuova versione dello storico album pubblicato dagli Who nel 1971.
Tra le varie versioni disponibile anche una super deluxe che fa salire a 155 i brani totali che includono anche il work in progress del progetto "Lifehouse", rock opera ideata da Pete Townshend poi abbandonata.
Proprio dalle ceneri di "Lifehouse" nascerà "Who's Next", uno dei dischi capolavoro degli Who e tra i dischi più influenti nella storia del rock.
Da Lifehouse a Who's Next
The Who hanno annunciato la release di "Who's Next/Lifehouse", versione ampliata della pietra miliare pubblicata dalla rock band inglese nel 1971 che contiene anche il materiale realizzato per il precedente progetto "Lifehouse".
"Who's Next" fu, infatti, il risultato del fallimento di "Lifehouse", una rock opera ideata da Pete Townshend che aveva l'intenzione di fondere musica, teatro e uno show interattivo che si sarebbe sviluppato con il coinvolgimento diretto della platea.
Un progetto decisamente complesso che finì per portare la band quasi sull'orlo dello scioglimento e - successivamente - confluì in quello che, ad oggi, è uno degli album più iconici degli Who e uno dei grandi capolavori della storia del rock: "Who's Next".
Nella nuova release si potrà mettere per la prima volta ufficialmente mano a tutta la fase di lavorazione che ha portato alla trasformazione da Lifehouse a Who's Next.
Universal Music pubblicherà Who's Next/Life House in edizione Super Deluxe e vari altri formati il 15 settembre 2023.
155 brani in totale, di cui 89 inediti e 57 con nuovi remix: un cofanetto dedicato ai fan del quartetto britannico che contemporaneamente affascinerà anche un nuovo pubblico, con il quadro completo dell'incredibile e preveggente opera di Townshend e la sua descrizione visionaria di un futuro che si è per molti versi avverato.
Who's Next/Life House contiene tutte le composizioni nelle loro numerose fasi di sviluppo dell'audace progetto Life House, lavoro iniziato nel 1969 subito dopo la pubblicazione dell'epico doppio album Tommy degli Who, e dell'indiscusso classico album del 1971 in cui si è evoluto, Who's Next.
Who's Next/Life House descrive la straordinaria visione di Townshend di un mondo assediato dalla catastrofe climatica e dall'inquinamento, che porta a una limitazione della libertà personale, un aspetto che sarà fin troppo familiare alla generazione della pandemia. Molti decenni prima, l’opera musicale descrive in dettaglio come una popolazione possa essere sedotta e poi sedata dall'accesso a una rete d’intrattenimento, convogliata in ogni casa tramite l'uso della realtà virtuale.

Un'opera in anticipo sui tempi
Nella sua introduzione a queste nuove pubblicazioni, Townshend descrive Life House come "una portentosa polemica sull'avvento di una nazione afflitta dai problemi climatici e dall'inquinamento". Spiega poi come "un governo opportunista e autocratico possa imporre un lock-down in cui ogni persona è collegata a una rete di intrattenimento". La musica stessa diventa allora uno scomodo diversivo, “una vera e propria ribellione alla sottomissione della popolazione in giacca e cravatta”, con conseguenze affascinanti. Canzoni che descrivevano un mondo distopico in cui corporazioni senza volto controllano le nostre vite potevano essere considerate fantascientifiche all'epoca, ma sono diventate poi documentari simili alla realtà.
Il progetto non realizzato, che Townshend aveva concepito in parte come sceneggiatura di un film e in parte come un esperimento musicale, lo portò sull'orlo di un crollo nervoso. Ma, come scrive, "dal progetto è sbocciata musica meravigliosa e l'idea mi ha sempre affascinato, in parte perché molti dei fili della finzione sembrano diventare realtà".
Si potrà finalmente ascoltare come quel concept album si sia poi trasformato in Who's Next, un disco considerato non solo uno dei più grandi album nella straordinaria discografia della band, ma anche un momento fondamentale nella storia della musica. Qui, l’istintiva e scintillante coesione degli Who raggiunse il suo apice e la brillante creatività di Townshend, uno dei grandi autori del rock, animata in modo elettrizzante dalle insuperabili performance vocali di Roger Daltrey, dalle viscerali e fluide linee di basso di John Entwistle e dalla straripante potenza di Keith Moon alla batteria.