I Rolling Stones sono solo una mediocre band da pub. Queste le parole al vetriolo scagliate dal frontman degli Who Roger Daltrey in una recente intervista. Il veterano del rock made in UK ha belle parole solo per Mick Jagger mentre preferisce liquidare con sufficienza gli altri membri degli Stones.
Gli Stones? Una band da pub
I Rolling Stones continuano ad essere sotto attacco. Dopo Sir Paul McCartney adesso è un altro grande del rock inglese ad avere parole ben poco dolci nei confronti della band di Mick Jagger.
Il frontman degli Who, Roger Daltrey, si è infatti unito al blasonato collega nel liquidare con sufficienza i Rolling Stones in una recente intervista.
Parlando con la piattaforma The Coda Collection per lo speciale "The Who's Amazing Journey", Daltrey ha esaltato le qualità di Mick Jagger, sminuendo però gli altri membri degli Stones con sufficienza:
"Mick Jagger? Non si può far altro che togliersi il cappello al suo cospetto. E' il performer rock'n'roll numero uno".
Stessa cosa, però, non si può dire dei Rolling Stones che per Daltrey non sono altro che una band da pub, per giunta nemmeno troppo brava: "Per quanto riguarda la band, invece, se fossi fuori da un pub ed ascoltassi la loro musica che arriva da dentro penseresti che si tratta di una band da pub mediocre".
"Hanno scritto grandi canzoni, sì ma sempre nello stile blues" - ha aggiunto Daltrey - "Il paragone con i Beatles non sta in piedi. E' come paragonare mele e miele, sono due cose saporite ma sono due cose completamente diverse tra loro".
In un altro punto dell'intervista, invece, Daltrey ha parlato della sua invidia nei confronti di Robert Plant per il fatto che i Led Zeppelin erano una band in cui le individualità dei musicisti erano molto presenti all'interno dei brani. Questo permetteva a Plant, al contrario della sua esperienza con gli Who, di prendere fiato durante gli show: "Tra tutti i cantanti di tutte le band sono stato quello che ha preso la pagliuzza corta" - ha scherzato Daltrey - "Le canzoni degli Who sono tutto testa, senza assolit. Ne scherzo spesso con Robert Plant, o Percy come lo chiamiamo noi, che è un mio caro amico. Dice sempre che durante un assolo di chitarra di Jimmy Page o uno di batteria di Bonham potevi lasciare il palco e andare a leggerti un libro. Mi sono chiesto come sarebbe stato far parte di una band del genere".