27 novembre 2019

The Who, Townshend critica Moon ed Entwistle

A una settimana dalla pubblicazione del nuovo album aggiunge: " Non siamo una band"

Il 6 dicembre uscirà "WHO", il nuovo album dei The Who e in un'intervista concessa all'edizione USA di Rolling Stone il chitarrista e principale autore, Pete Townshend, si lascia andare a dichiarazione che faranno discutere.

A partire dal rapporto con l'unico membro originario rimasto della storica formazione inglese, Roger Daltrey, con il quale c'è rispetto ma poca voglia di far gruppo - i due viaggiano separati, dormono in hotel separati, fanno interviste separate e si incontrano solo sul palco - fino ad uscite dure nei confronti degli scomparsi Keith Moon e John Entwistle.

"I fan degli Who non saranno contenti di sentirlo ma, grazie a Dio sono morti. Perché era fottutamente difficile suonare con loro, infatti non sono mai riusciti a creare delle band per i fatti loro. Penso che la mia disciplina, la mia efficienza musicale da chitarrista ritmico, ha tenuto insieme la band".

L'eccessivo Moon, tra i più autodistruttivi e allo stesso tempo clamorosi batteristi di sempre, morì nel 1978 a soli 32 anni, e il bassista Entwistle scomparso nel 2002 vengono considerati da Townshend troppo ingombranti, per diverse ragioni: "Il suono del basso di John era come un organo del Messia, ogni nota, ogni armonica andava in cielo. Quando è morto e ho iniziato a fare i primo show con Pino Palladino al basso, suonava senza tutta quella roba e ho pensato "Wow, ho un lavoro!Con Keith il mio lavoro era quello di tenere il tempo, perché lui non lo faceva. Quando è morto ho pensato: Oh, non devo più tenere il tempo!"

Tornando sulla versione contemporanea degli Who, Townshend aggiunge: " Non siamo più una band. Ci sono un sacco di persone che non amano che io dica queste cose, ma non siamo più una cazzo di band. Anche quando lo eravamo pensavo che fosse una fottuta perdita di tempo. 26 take perché Keith Moon aveva bevuto un brandy di troppo. Se guardi Roger sul palco, attraverso una serie di fasi visuali. Qualche volta non riesce a smetterla di guardarmo, si tratta di irritazione. E' irritato addirittura della mia presenza".

Per leggere tutta l'intervista andata qui.

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