13 maggio 2022

This Is Spinal Tap, in arrivo un sequel per i 40 anni

Uscirà nel 2024 This Is Spinal Tap II. Il celebre mockumentary metal degli anni '80 si prepara a festeggiare i 40 anni con un sequel

Rob Reiner, regista dello storico mockumentary rock degli anni '80 This Is Spinal Tap, ha annunciato l'arrivo di un sequel.

This Is Spinal Tap II è attualmente in fase di produzione e vedrà la luce nel 2024, in occasione dell'anniversario per i 40 anni dell'originale.

Il sequel vedrà come protagonisti gli stessi attori del film originale che si riuniranno per un ultimo show degli Spinal Tap.

Il sequel di This Is Spinal Tap


Non c'è un vero appassionato di hard rock e metal che non abbia visto almeno una volta "This Is Spinal Tap", il mockumentary del 1984 diretto da Rob Reiner.

Il film segue il percorso degli Spinal Tap, una band 'semi fittizia' che scimmiotta le band metal protagoniste della NWOBHM e le formazioni hard rock in stile Kiss.
Per l'anniversario dei 40 anni, Reiner sembra aver deciso che è giunto il momento di portare sugli schermi This Is Spinal Tap II. Il sequel vedrà come protagonisti lo stesso cast del film originale con Michael McKean nei panni di David St.Hubbins, Harry Shearer in quelli di Derek Smalls e Christopher Guest in quelli di Nigel Tufnel.

A rivelare la produzione di Spinal Tap II è stato lo stesso regista in un'intervista a Deadline in cui ha raccontato i piani per far uscire il film nel 2024: "Il piano è quello di fare un sequel per l'anniversario dei 40 anni del film originale. Per anni mi hanno chiesto praticamente ogni giorno di fare un nuovo Spinal Tap e ho sempre detto di no. Aspettavo che arrivasse l'idea giusta perché non volevo farlo solo per il gusto di farlo. Volevo onorare il primo e portare un po' oltre la storia".


This Is Spinal Tap, in arrivo un sequel per i 40 anni

Un ultimo concerto

La storia, per chi non la conoscesse, racconta di un regista, Marty DiBergi, che decide di fare un documentario su una delle band più rumorose del Regno Unito, gli Spinal Tap. DiBergi segue gli Spinal Tap nel loro tour degli Stati Uniti che, nato come un trionfo, finisce per essere lo sfondo di un crollo verticale. Il successo volta le spalle alla band, il pubblico scompare, le vendite del nuovo album vanno a picco. Tra problemi di scenografia, morti improbabili, e momenti tra il ridicolo e il verosimile, Spinal Tap è rimasti nell'immaginario del rock. Celebre l'espressione 'turn up to 11' per indicare a qualcuno di indicare il volume al massimo, derivata dall'amplificatore che Nigel utilizza nel film, talmente potente da superare il classico livello di 10.

Per Spinal Tap II i tre protagonisti stanno aiutando il regista a sviluppare una nuova storia e, a quanto si apprende, c'è già una storia di fondo: "La band ha suonato alla Albert Hall, a Wembley, in tutti paesi europei ma non hanno passato molto tempo insieme, di recente", spiega Reiner, "L'idea è che Ian Faith, il loro manager, sia morto. Nella realtà l'attore che lo interpretava, Tony Hendra, è morto. La vedova di Ian ha ereditato un contratto in cui c'era scritto che gli Spinal Tap avrebbero dovuto suonare un ultimo concerto e avrebbe fatto causa alla band in caso contrario. Dopo tanti anni e rapporti personali rovinati, la band tornerà insieme e sarà costretta a confrontarsi per suonare un ultimo show".