Con i Rage Against The Machine prima e con gli Audioslave poi Tom Morello ha segnato la storia del rock come uno dei chitarristi più innovativi dell'epoca moderna. Ora che è pronto a tornare con il secondo album nel giro di pochi mesi, "The Atlas Underground Flood", il musicista e attivista racconta della necessità di trovare sempre un qualcosa di shockante nel suo stile.
L'effetto what the fuck
Tom Morello ha saputo ritagliarsi il suo spazio all'interno della storia del rock come uno dei chitarristi più innovativi senza la necessità di ricorrere ad eccessivi virtuosismi o a velocità ipersoniche. Il chitarrista di band come Rage Against The Machine e Audioslave ha sempre concentrato tutte le sue energie sul suono e sul bisogno di ottenere qualcosa che fosse in grado di stupire gli ascoltatori.
Morello, che venerdì pubblicherà il secondo album nel giro di pochi mesi, "The Atlas Underground Flood", ha parlato con Guitar World di ciò che considera fondamentale quando suona lo strumento:"Che si tratti di Atlas Underground o di un disco con gli Audioslave, ho bisogno di 'spostare l'aria' quando suono e voglio anche lanciare una sfida a me stesso" ha detto.
Morello cita poi Vernon Reid dei Living Colour:"E' quello che lui chiama il 'What the fuck factor' Come quando metti su un disco e senti quella che dovrebbe essere una chitarra ma non potrebbe esserla e dici 'che cazzo è?'. Ricordo che quando ero un giovane chitarrista pensavo continuamente a questa cosa. In ogni disco che faccio ho bisogno di ottenere quanti più momenti what the fuck possibili".
Rock ma contro la tradizione
La tradizione rock, però, resta un punto di riferimento nella testa e nel cuore di Tom Morello. Il sound di gente come AC/DC, Led Zeppelin e altri classici del genere visti, però, come un totem da rispettare e poi prendere, conoscere e rivoltare come un calzino.
Perché se la passione per i grandi nomi ha formato i gusti di Morello, il tocco in più del suo stile è stato proprio quello di saperli 'maltrattare':"Il primo caposaldo del mio stile è suonare un rock'n'roll senza scuse e senz compromessi e non mi tirerò mai indietro davanti a questa cosa. Quello che ottengo tornando alle radici di artisti come AC/DC, Kiss e Led Zeppelin, ai loro poster nella mia stanzetta. E' qualcosa che mi fa sentire a mio agio, a casa" - ha spiegato il chitarrista di RATM e Audioslave, che ha aggiunto - "Allo stesso tempo, un altro punto fermo del mio stile è quello di mancare di rispetto a qualsiasi cosa abbia a che fare con la tradizione, che si tratti della melodia, del suono o del tono o anche semplicemente su quale parte della chitarra concentrarmi quando produco suoni".
Una 'rispettosa' mancanza di rispetto che, alla fine, è stato il vero marchio di fabbrica di Morello.