Tony Iommi: caparbio e instancabile combattente della chitarra rock

A 75 anni suonati, Tony Iommi dei Black Sabbath è ancora l'eroe instancabile della chitarra che ha cambiato il suono del Rock. Ecco i suoi progetti per il 2024

Il chitarrista dei Black Sabbath, Tony Iommi, è una vera istituzione vivente del rock. Un eroe tanto per la musica sublime che ha scritto, musica che ha contribuito a definire - se non addirittura a creare - le coordinate dell’heavy metal; tanto per la caparbietà che ha sempre contraddistinto la sua carriera e che ancora oggi, a 75 anni suonati, lo spinge ad essere musicalmente ancora così attivo e propositivo.

Iommi ha recentemente pubblicato un video in cui anticipa i tantissimi nuovi impegni e progetti nei quale sarà coinvolto nel 2024, facendo al contempo un un bilancio del - per lui - divertente e fortunato 2023 appena trascorso. Un vero eroe della chitarra rock che celebriamo in questo articolo, in cui ricordiamo anche episodi salienti della sua storia e del suo stile chitarristico.

Una sciagura che cambierà il suono del rock

Tony Iommi, potrebbe essere per tutti mi modello a cui guardare quando si parla di ostinazione nel credere nel propri sogni. Come ogni devoto del rock sa, a 17 Tony Iommi - pur essendo un musicista oramai instradato al professionismo che aveva già suonando nei Jethro Tull - lavorava ancora in fabbrica dove, in uno sciagurato incidente, perse due dita. Nonostante la sciagura che avrebbe messo in ginocchio tanti chitarristi, lui non demorde; mancino, non cambia impostazione sulla chitarra e si reinventa applicando alle falangi mozzate della mano destra (quella con cui pigia le note sulla tastiera della chitarra) due protesi auto costruite. Quello che, però, forse non tutti sanno è che questa disavventura superata con coraggio, da vero combattente, ha portato uno strascico che si è rivelato poi decisivo nell’evoluzione del sound del rock più duro. Perché, dal momento che per lo sfortunato Tony Iommi domare le corde in acciaio della chitarra in quelle condizioni -con la mano massacrata - era doloroso,  il chitarrista ne abbassa la tonalità, per agevolarsi, ammorbidendone la tensione. Una variazione sull’accordatura che - complice la distorsione della chitarra elettrica - renderà il suono dei riff più grave, più cupo: una caratteristica che segnerà l’estetica metal.

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