Tony Iommi e il rapporto con Eddie Van Halen

Il chitarrista dei Black Sabbath racconta delle nottate passate con il suo amico Eddie Van Halen e del rapporto tra i due chitarristi

Da un grande chitarrista a un altro, Tony Iommi dei Black Sabbath ha raccontato del suo rapporto con uno dei suoi pochi amici nel business, il compianto Eddie Van Halen, e ha condiviso alcuni aneddoti riguardanti i due maestri della sei corde in una recente intervista con Guitar World.

Gli unici due amici nell'industria musicale

Parlando con la rivista di settore Guitar World, il chitarrista dei Black Sabbath Tony Iommi ha condiviso alcuni ricordi personali legati ad un altro grande musicista, il chitarrista dei Van Halen Eddie Van Halen. Parlando del collega scomparso nell'ottobre del 2020, Iommi ha rivelato del legame speciale che aveva con EVH, uno dei suoi pochissimi amici nell'ambiente.

"Nel corso degli anni ho avuto solo due grandi amici nell'industria musicale, ha detto il chitarrista dei Black Sabbath, uno è Brian May e l'altro è Eddie Van Halen. Ed era semplicemente fantastico e la sua morte è stata una perdita terribile. Era un essere umano incredibilmente premuroso. Ogni volta che ero ad L.A. lo chiamavo per andare a cena con le nostre mogli, era adorabile".


I tour insieme e le chiacchierate

Ricordando l'incontro on the road con Eddie Van Halen, i Van Halen fecero dai supporter per i Black Sabbath nel 1978, Iommi ricorda le tante notti passate insieme al musicista di origini olandesi a chiacchierare di chitarre e di musica una volta scesi dal palco: "La gran parte delle nottate dopo i concerti le passavo con Eddie, nelle nostre camere d'hotel o al bar. Facevamo delle grandi chiacchierate che duravano tutta la notte e da allora siamo grandi amici. Parlavamo tantissimo di musica, di chitarre, di lavoro, perché loro erano abbastanza nuovi nell'ambiente. Qualche volta portava le sue chitarre in stanza e suonavamo un po'".

A proposito dell'incredibile potenza di Eddie e dei Van Halen, il chitarrista dei Black Sabbath ricorda di quando lo ascoltò suonare per la prima volta: "Pensai 'COSA?' perché la sua energia e la sua personalità spiccavano immediatamente. Si capiva quanto amasse suonare la chitarra e quanto fosse bravo, era la prima volta che sentivo le sue tecniche e migliorava giorno dopo giorno. L'ho sempre rispettato come musicista, era davvero complicato suonare dopo i Van Halen, ma lavoravamo come fossimo una sola squadra".

Van Halen creava un mondo con la sua chitarra

Venendo a giorni più recenti, il chitarrista dei Sabbath ha raccontato di come Eddie gli sia stato accanto anche quando, con l'avanzare dell'età, ha iniziato ad avere dei problemi di salute: "Alcuni anni fa, quando avevo problemi con la cartilagine del pollice, Eddie mi ha raccomandato un tizio che lo stava curando in Germania. Mi hanno fatto questo trattamento di staminali come lo aveva fatto lui ed è stato molto buono".

Nonostante i problemi fisici, però, Van Halen è sempre riuscito a resistere in modo che Iommi considera incredibile: "Non tutti sanno che Eddie combatteva anche con l'artrite, e nonostante questo suonava in modo sorprendente".

E sul modo di suonare la chitarra, Iommi conclude: "Io ed Eddie eravamo simili, nel senso che nessuno dei due era scolastico. Semplicemente smanettavamo sulle chitarre e sugli amplificatori in modo da ottenere ciò che volevamo e lui amava spingere le cose oltre, ricostruirle e creare qualcosa dal nulla. Riusciva a creare un suo personale mondo della chitarra. E che mondo!".

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