26 maggio 2021

Travis Barker e l'incidente aereo che gli ha cambiato la vita

Il batterista dei Blink-182 Travis Barker ha parlato dell'incidente aereo di cui è stato vittima nel 2008 e di come gli abbia cambiato la vita

Il batterista dei Blink-182 Travis Barker ha parlato del grande impatto avuto sulla sua vita dall'incidente aereo in cui rischiò di perdere la vita nel 2008.

L'impatto dell'incidente aereo sulla vita di  Travis Barker

Molti hanno paura di volare, una paura spesso irrazionale o in altri casi legata all'impossibilità di non avere il controllo sugli eventi o, ancora, alla claustrofobia.
Quella di Travis Barker, però, è radicata in un episodio più profondo e shockante, l'incidente aereo in cui rischiò di perdere la vita nel 2008.
Parlando con Men's Health, il batterista dei Blink-182 ha rivelato l'impatto avuto sulla sua vita da quel tragico episodio che costò la vita a due terzi dei presenti a bordo.

Uno shock che ha segnato per sempre la sua vita, tanto da impedirgli di salire su di un aereo da allora, un paura che ha però tutta l'intenzione di affrontare: "Ero depresso, non riuscivo a camminare se vedevo un aeroplano che volava nel cielo - racconta Travis - ero convinto che si sarebbe schiantato e non volevo assistere alla scena".

L'incidente, per quanto drammatico, ha però in qualche modo avuto anche un impatto sulla vita del musicista tanto da spingerlo ad affrontare il suo problema con le dipendenze. Prima dello schianto in aereo Barker fumava una 'quantità eccessiva di erba' ed era dipendente dagli antidolorifici al punto da aver sviluppato l'osteoporosi. La tragedia diventò per lui la riabilitazione che non aveva mai fatto prima: "La gente continuava a chiedermi di andare in rehab - spiega il batterista dei Blink - ma io rispondevo che ero stato coinvolto in un incidente aereo mortale, non ne avevo bisogno. Sono quasi morto e perso tre dei miei amici, quella è stata la cosa che mi ha fatto aprire gli occhi. Se non fosse stato per quell'incidente forse non avrei mai smesso".

Le immagini tragiche dell'incidente aereo hanno perseguitato Travis per gli ultimi 12 anni ma con il passare del tempo le cose sono migliorate: " All'inizio mi sentivo vicino all'esperienza vissuta, il tentativo di scappare, venire bruciato in un incidente, cercare di mettere in salvo i miei amici da un aereo in fiamme. Ora sono passati tanti anni, sta diventando più facile, ci sono giorni in cui riesco a non pensarci".


La paura di volare

Dal 2008 Travis Barker non è mai più salito su di un aereo, non che prima amasse farlo particolarmente, ma la sua speranza è quella di riuscire finalmente a superare questa paura e prendere di nuovo un volo.
Quella del musicista americano è una volontà di risposta al fato, come già aveva fatto dopo l'incidente quando, in seguito alle ferite subite, aveva temuto di non poter suonare mai più, una scelta, quella di volare ancora, che Barker vuole fare per cercare di superare il trauma: "Se riuscirò a farlo, e gli angeli mi aiuteranno a viaggiare in modo sicuro, mi piacerebbe tornare a dire ai miei figli 'Hey ho volato fino a lì e poi sono tornato a casa ed è andata tutto bene'. Devo dirglielo, perché li ho quasi abbandonati. Quello sarebbe un giorno perfetto".

Barker è di fatti l'unico sopravvissuto all'incidente dopo che l'altro superstite, il suo amico DJ AM è morto di overdose a un anno esatto dallo schianto: "Eravamo l'uno il terapista dell'altro - racconta Barker spiegando che dopo aver cercato qualche organizzazione che aiutasse i sopravvissuti ad incidenti si sono resi conto che esistevano solo quelle per le famiglie delle vittime - "Eravamo solo io e lui e quando se ne andato ho pensato 'Cazzo, ora sono rimasto da solo nel club' e quindi ho dovuto cercare di guarire a modo mio".

Travis Barker e l'incidente aereo che gli ha cambiato la vita

L'incidente aereo di Travis Barker

L'incidente aereo che ha visto coinvolto il batterista dei Blink-182 Travis barker è avvenuto il 19 settembre 2008 quando un piccolo jet privato, un Learjet 60 è decollato dal Columbia Metropolitan Airport in South Carolina.

Barker, DJ AM e il loro entourage sarebbero dovuti atterrare in California per uno show quando poco prima di mezzanotte, nel decollare, l'esplosione di uno pneumatico mandò fuori controllo il velivolo che si schiantò contro le recinzioni dell'aeroporto andando in fiamme.

Il pilota e il copilota vennero uccisi dal fumo e dalle fiamme, i due membri dello staff degli artisti morirono sul colpo mentre Travis Barker e DJ AM riuscirono a tirarsi fuori dall'aereo in fiamme e chiamare i soccorsi.

Barker venne ricoverato con il 65 % del suo corpo interessato da ustioni di terzo grado e passò tre mesi in ospedale dove si sottopose a 26 operazioni che non gli hanno impedito, però, di tornare a fare musica.