15 aprile 2024

Trent Reznor e la versione di Hurt fatta da Johnny Cash

La mente dei Nine Inch Nails ha raccontato di quando ascoltò per la prima volta la cover della sua Hurt fatta da Johnny Cash

Trent Reznor ha parlato della sensazione provata nell'ascoltare per la prima volta la ormai celebre cover di 'Hurt' dei suoi Nine Inch Nails realizzata da Johhny Cash.

Il brano, contenuto originariamente all'interno dell'album "The Downward Spiral", venne scelto dal produttore Rick Rubin per dare un ultimo giro di gloria al man in black.

Intervistato da GQ, Reznor ha raccontato di come ascoltare quella nuova versione del suo brano realizzata da una voce così importante come quella di Cash, risultò abbastanza strano.

Johnny Cash pubblicò la sua versione di Hurt nel marzo del 2003, in uno dei periodi più difficili della sua vita, solo sei mesi prima di morire all'età di 71 anni.

La potente e strana cover di Hurt secondo Reznor

Rick Rubin è uno di quei produttori in grado di dare agli artisti una seconda possibilità reinventando carriere giunte ad un punto morto.

Era successo così con l'intuizione del featuring con i Run DMC per Walk This Way che rimise in carreggiata gli Aerosmith. Una magia che Rubin ripeterà circa 20 anni dopo con Johnny Cash, leggenda del country arrivato nei primi 2000 in uno dei periodi più difficili della sua vita artistica e personale.

Questa volta l'intuizione del produttore fu quella di fargli registrare la cover di un brano dalle sonorità diametralmente opposte come 'Hurt', gioiellino industrial dei Nine Inch Nails.

Intervistato recentemente da GQ Trent Reznor, mastermind della band americana, ha ricordato le sensazioni provate dopo aver ascoltato per la prima volta la cover di Johnny Cash.

"Rick Rubin è un amico e mi telefonò chiedendomi se per me andava bene che provasse a fare una cover del brano con Cash e, ovviamente, dissi di sì. Mi sembro francamente bizzarra come cosa ma immaginavo che fosse solo una di centinaia di prove che stavano facendo", ha spiegato Reznor. Quando poi ho ricevuto la registrazione un po'di tempo dopo mi fece strano. Era sempre il mio brano ma con quella voce enorme, davvero strano".

Impegnato in studio, però, Reznor non si concentrò poi più di tanto sul risultato: "Ero nel bel mezzo delle sessioni di The Fragile e pensai di non essere pronto a processare la cosa, risposi solo che per me era ok".

Servì vedere il video diretto da Mark Romanek perché il leader dei Nine Inch Nails capisse davvero quanto quella cover fosse speciale: "Pensare che avessi scritto una canzone così intima e che fosse connessa allo stesso modo ad un artista con una personalità così enorme e che poi, stranamente, diventò il suo epitaffio, per altro accompagnata da un bellissimo video di uno dei più grandi registi di sempre, mi fece capire quanto la musica sia potente e importante".


Trent Reznor e la versione di Hurt fatta da Johnny Cash
PHOTO CREDIT: Shutterstock/Fotogramma

Come Rubin convinse Johnny Cash a incidere Hurt

Parlando di come riuscì a convincere Cash, ormai verso la fine della sua carriera, a cantare il sofferto brano di Trent Reznor, Rubin disse nel 2022 alla BBC di aver fatto leva sulla potenza evocativa del brano.

"Non era abbastanza in salute da poter andare in tour. La sua compagna non c'era più e doveva scegliere se morire o andare avanti. Decise di andare avanti", ha spiegato Rubin "Non capiva perché io volessi lavorare con lui o perché mai qualcuno in assoluto lo volesse. Pensava di essere finito".

Il produttore ha poi raccontato di "Non era abbastanza in salute da poter andare in tour. La sua compagna non c'era più e doveva scegliere se morire o andare avanti. Decise di andare avanti", ha spiegato Rubin che, dice, inizialmente destò la sorpresa del cantautore. "Non capiva perché io volessi lavorare con lui o perché mai qualcuno in assoluto lo volesse. Pensava di essere finito".

Rubin ha poi pensato all'immaginario del "Man In Black" e di come 'Hurt' potesse fare al caso suo: "Se ascolti le parole, è come guardare indietro ad una vita di rimpianti e rimorsi. Gli ho fatto ascoltare prima la canzone da disco e Johnny mi ha guardato come se fossi pazzo perché la versione dei NIN è rumorosa e aggressiva. Poi ho fatto una demo in cui l'ho fatta suonare ad un chitarrista e gli ho spiegato come mi immaginavo dovesse dire le parole. Quando ha ascoltato il testo e ha sentito cosa sarebbe potuto diventare, ha deciso di provarci".