Twenty One Pilots: le due anime di "The Craving"
Sbirciamo nella nostra Top 20 per conoscere le due anime di “The Craving”, nuovo singolo - un pò interamente acustico, un po' no - dei Twenty One Pilots
Il nuovo singolo dei Twenty One Pilots presente nella nostra Top 20, si intitola “The Craving” ed è una canzone che ha due anime. E' un'oasi acustica che spezza la vivacità ed eccentricità stilistica dell'ultimo album CLANCY; ed è una canzone che sorprende, presentandosi come singolo in una veste e arrangiamento diverso da quello presente nell'album. Ve la raccontiamo.
“The Craving” è il quarto singolo estratto da CLANCY, settimo album in studio dei Twenty One Pilots, pubblicato lo scorso 24 maggio. “The Craving” è un brano che il cantante e polistrumentista Tyler Joseph ha dedicato alla moglie Jenna. Una ballata malinconica, affidata alla sola voce di Tyler Joseph sorretta da un accompagnamento di ukulele. Una canzone che s’interroga sulla difficoltà di mostrare i propri sentimenti a che si ama; sul dubbio di non farlo mai abbastanza e nel modo giusto.
Interludio acustico
“The Craving” ha una natura prevalentemente acustica: voce e ukulele. Una canzone che nella scaletta dei brani che compongono CLANCY sembra posizionato strategicamente a metà. Una sorta di sparti acque placido tra il tumulto di generi musicali che, da sempre, è la cifra stilistica dei Twenty One Pilots. Perché in CLANCY ci sono crossover, pop, post-punk e indie: un viaggio pazzesco dove si ciondola senza traumi tra estremi stilistici; come gli echi di new wave e Bloc Party in “Navigating”, oppure “Vignette” (tra funk e rnb con synth strepitosi e uno dei migliori giri di basso ascoltati di recente) o ancora “Midwest Indigo” che suona sorprendente come scoprire il proprio pezzo punk rock preferito con le chitarre distorte dimenticate spente. Così, “The Craving” è un’oasi che ti accoglie nel mezzo di questa escursione attraverso i multiformi piani sonori dei Twenty One Pilots e regala coerenza all’ascolto di CLANCY, facendoti venire voglia di ascoltarlo per intero. Perché la parentesi più intima di “The Craving” ci ricorda che un buon album come un libro o un grande film - al di là del valore dei singoli capitoli, scene o episodi - il meglio di sé te lo offre se colto nella sua interezza. Anzi, certe canzoni scollate dal contesto dell’album, non ti permettono di arrivare al cuore della loro essenza, del loro valore.
Due versioni
Un altro dettaglio intrigante di “The Craving” è che di questo pezzo esistono due versioni. Quella presente nell’album (a metà della scaletta dei brani che compongono CLANCY) si intitola "The Craving (Jenna's Version)” ed è, - come detto - l’ intermezzo acustico, tra pop e country, che spezza la narrazione del disco. Questa versione è affidata totalmente e unicamente alla voce di Tyler Joseph che si abbandona da solo al suo ukulele e ai sussurri di Jenna Joseph (moglie del cantante a cui è dedicato il brano) posti in apertura e chiusura della canzone. Non c’è nient’altro nell’arrangiamento di questo pezzo: un’essenzialità che fa uscire in maniera ancora più debordante la melodia e forza malinconica del songwriting. Diversa invece, è la “The Craving” uscita come singolo. Questa seconda versione chiamata, appunto, "The Craving (single version)” ha beneficiato delle integrazione musicali e artistiche suggerite da Spencer Stewart, giovane produttore artistico (con un solido background musicale derivante dai suoi trascorsi di bassista jazz diplomato alla Berkley di New York) noto per aver lavorato a BEWITCHED (2023), album recentemente nominato ai Grammy della cantautrice islandese Laufey. L’impianto della canzone resta il medesimo: tutto ruota sulla voce e l’ukulele ma, questa volta, con l’aggiunta discreta e ricercata di una texture di synth, archi, leggere percussioni, bassi elettronici che portano al brano una solarità e un brio diverso tanto da farlo diventare una ballad pop rock quando, dopo un minuto e mezzo, esplode la batteria di Josh Dun.