Bono Vox ha raccontato di una serie di minacce ricevute nel corso della sua vita da membri dell'IRA, da criminali e da gruppi di estrema destra.
Il frontman degli U2 ha rivelato degli episodi che hanno coinvolto lui e la sua famiglia, all'interno del libro autobiografico "Surrender: 40 canzoni, una storia", in uscita il prossimo novembre.
Bono Vox ha parlato della sua prima autobiografia ufficiale "Surrender: 40 canzoni, una storia", al The Times and The Sunday Times Cheltenham Literature Festival. Tra gli argomenti affrontati anche un passaggio del libro in cui rivela che lui e la sua famiglia sono stati a più riprese oggetto di minacce da parte di membri dell'IRA, di criminali e di gruppi di estrema destra. A metterlo in guardia era stato un agente di sicurezza nazionale e, scrive Bono nel libro, ancora oggi il pensiero delle minacce lo fa star male.
Le minacce al frontman degli U2
Come riportato poi dal The Times, il peso politico di Bono negli anni '80 e '90 e la sua ferma opposizione alle organizzazioni paramilitari come l'IRA avrebbe direttamente ostacolato le opportunità di raccolta fondi dell'Esercito Repubblicano Irlandese negli Stati Uniti. Ai quei tempi Gerry Adams, il leader del Sinn Féin, il braccio politico dell'IRA, aveva fortemente criticato Bono e il suo impegno per la pace, al punto da far considerare il cantante e la sua famiglia il bersaglio di possibili attentati.
A quanto pare, però, quella non è stata l'unica volta in cui Bono si sarebbe trovato a dover affrontare delle minacce e il leader degli U2 ha parlato di altri due episodi. Una volta, racconta Bono, una gang di Dublino avrebbe trascorso mesi a monitorare casa sua, pianificando una strategia per rapire le sue figlie.
A metà degli anni '80, dopo il successo di 'Pride(In The Name Of Love)', hit degli U2 da "The Unforgettable Fire" dedicata a Martin Luther King, sarebbe stata invece l'estrema destra americana a minacciare l'artista irlandese. Mentre erano in tour in Arizona, infatti gli U2 donarono del denaro ad un fondo per mettere sotto accusa il governatore Evan Mecham che aveva rifiutato l'ordine esecutivo per istituire una giornata in memoria di MLK.
Prima dello spettacolo seguente arrivò un avvertimento: se Bono avesse cantato il verso dedicato a Martin Luther King, non sarebbe arrivato a fine concerto. Il frontman della band cantò i versi scrutando la folla per un possibile pericolo che, fortunatamente, non si concretizzò.