Un fan ha scoperto oggi l'impegno politico dei Rage Against The Machine

Il chitarrista Tom Morello sorpreso che qualcuno abbia scoperto solo nel 2020 il ruolo politico dei Rage Against The Machine

Ci sono alcuni artisti che vanno oltre la musica, diventano un brand grazie a un sapiente uso dell'immagine, un utilizzo che rende alcuni simboli iconici travalicando il mondo degli appassionati di musica e diventando altro. Si pensi a loghi come quello della linguaccia dei Rolling Stones o quello dei Ramones e la copertina di Unknown Pleasures dei Joy Division diventati quasi un pattern da applicare a vestiario di ogni tipo, un cavallo di Troia che fa virtualmente sentire parte di una comunità anche chi a quella comunità non appartiene ma ne vuole solo sbandierare il vessillo per sentirsi più cool o ribelle, o forse solo perché gli piace quel disegno.

Diverso è il discorso quando qualcuno dichiara di essere fan di una band, di ascoltarne la musica, ma non raccoglie il messaggio anche fin troppo evidente, ed è proprio con persone del genere che si è dovuto trovare a fare i conti Tom Morello, chitarrista di Audioslave, Prophets Of Rage e, soprattutto, Rage Against The Machine.

La posizione di Tom Morello

Molti artisti hanno fatto sentire la propria voce e preso una posizione in risposta alle turbolente settimane che gli Stati Uniti stanno affrontando dopo l'omicidio di George Floyd per mano della polizia di Minneapolis e le continue proteste che stanno animando le strade in supporto del movimento Black Lives Matter e contro il razzismo. Tom Morello, ovviamente, fa parte di quelli che hanno condiviso le immagini delle proteste schierandosi apertamente accanto ai manifestanti e allo slogan Black Lives Matter che ha appoggiato apertamente, come è lecito aspettarsi da chiunque conosca almeno un minimo la storia dell'innovativo chitarrista e dei RATM.

In questi giorni Morello ha costantemente documentato sui suoi social l'avanzare delle proteste, schierandosi sempre contro 'il potere' , anche quando nelle ultime ore è andata diffondendosi l'usanza di abbattere statue e monumenti eretti in memoria di figure considerate ora come oppressori, incluso quella di Cristoforo Colombo a St.Paul, in Minnesota, scelta sposata da Morello "pur avendo origini italiane".

Nei giorni scorsi un grande successo ha riscosso anche la foto del musicista, con indosso una maglietta con la scritta Black Lives Matter con il font dell'album Masters Of Reality dei Black Sabbath, in compagnia di sua madre e la caption: "Mia madre ha 96 anni e tutta la vita ha difeso incessantemente la comunità afroamericana ed è stata aspramente critica nei confronti del razzismo. Come sempre, oggi sono orgoglioso di essere al suo fianco".


Il tweet incriminato

Le aspettative però, si sa, non sempre sono soddisfatte ed è capitato che qualcuno criticasse Morello su Twitter per essere così schierato politicamente.

E' quello che è successo a Scott Castaneda - un utente del Michigan, che ora ha cancellato il suo account - che ha twittato contro Morello scrivendogli:

 "Tom, sono sempre stato un tuo fan fino a quando le tue opinioni politiche sono saltate fuori. La musica è il mio santuario e l'ultima cosa che voglio sentire sono stronzate politiche quando ascolto la mia musica. Per quanto mi riguarda tu e Pink avete chiuso del tutto. Bravo, continua a blaterare e rovinare la tua fan base".  

A essere onesti, l'uscita di Castaneda è talmente assurda da sembrare uno scherzo, non tanto per il mix Morello/Pink, quanto per il fatto di aver ignorato beatamente per tutta la vita che i Rage Against The Machine sono forse una delle band rock più politicamente schierate degli ultimi trent'anni. Il tweet ha meravigliato e scatenato l'ilarità di molti altri utenti che lo hanno commentato più di diecimila volte attirando l'attenzione anche del diretto interessato.

"Quale macchina pensavi fosse? La lavastoviglie?"

La risposta di Tom Morello è stata dettata chiaramente da sincera sorpresa nell'apprendere che qualcuno potesse ascoltare la sua musica senza coglierne il significato. Rivolgendosi direttamente al nostro eroe Morello ha semplicemente scritto:

"Scott!! Di quale musica fatta da me eri fan che NON contenesse 'stronzate politiche' ? Ho assolutamente bisogno di saperlo perché così posso cancellarla dal mio catalogo!".


Ovviamente il musicista non è stato l'unico ad accogliere con sottile ironia il tweet disilluso di Mr.Castaneda e molti fan della band hanno mantenuto viva la questione con battute più o meno simpatiche.

"Contro quale macchina pensavi stesse lottando secondo te? La lavastoviglie ?" ha scritto un utente riferendosi al nome Rage Against The Machine e sulla stessa falsa riga un altro utente scrive "Anche a me piace la band Rage Alongside The Machine" ribaltando il significato del nome.

E ancora: "La gente che denuncia furiosamente i Rage Against The Machine per le politiche a sinistra di Tom Morello è una delle cose più divertenti che abbia mai visto in internet: Contro quale macchina pensate abbiano lottato per decenni? Quella per fare i gelati? Le casse automatiche? I tosaerba?"

C'è anche chi si è preso la briga di andare ancora più nel dettaglio e dare una fantasiosa reinterpretazione di alcune canzoni firmate Rage Against The Machine spiegandone ironicamente il significato. Allora 'Bulls On Parade' diventa un brano su una fiera annuale che si svolge in Kansas, 'Testify' è una canzone su una nuova startup specializzata in test, 'Wake Up' una ode alle sveglie e 'Know Your Enemy' un tributo a Bowser, il cattivone di Super Mario.

Qualcuno, invece, risponde semplicemente con l'evidenza in risposta a chi si è meravigliato per l'improvvisa svolta politica dei Rage Against The Machine postando una foto del 1999 in cui la band brucia sul palco la bandiera a stelle e strisce.

Killing In The Name di Machine Gun Kelly e Travis Barker

A rimarcare il peso politico dei Rage Against The Machine, pochi giorni fa uno dei loro maggiori successi della band, 'Killing In The Name', è stato rifatto da Machine Gun Kelly e Travis Barker che hanno deciso di pubblicare una loro versione proprio come colonna sonora di questo periodo storico. Nel video in bianco e nero si uniscono le immagini del giovane rapper-rocker e del batterista dei blink-182 in studio e quello delle proteste nelle strade di Los Angeles dove i due, insieme ad altri volti noti come Yungblud, hanno attivamente preso parte. "Hanno scritto questa canzone nel 1992 - ha twittato Machine Gun Kelly a proposito del brano della band di Tom Morello e Zack De La Rocha - sono passati 28 anni da allora e ogni singola parola è ancora valida. Io e Travis Barker abbiamo voluta tirarla fuori per questi tempi". 



Rage Against The Machine - Killing In The Name (Live At Finsbury Park)

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