Ville Valo a Radiofreccia:"Neon Noir è un ponte tra il mio passato e il futuro"

L'ex frontman degli HIM ha raccontato in diretta ai microfoni di Radiofreccia "Neon Noir", debutto solista come VV. Un disco rivolto al futuro registrato durante la pandemia

L'ex frontman degli H.I.M. Ville Valo è passato negli studi di Radiofreccia prima del suo unico show italiano per parlare del suo debutto solista come VV e dell'album "Neon Noir".

A distanza di cinque anni dalla fine della sua avventura pluridecennale con la band finlandese creatrice del 'love metal', Valo continua a voler rappresentare la sua dicotomia già espressa nel concetto dell'heartagram anche nel titolo del disco "Neon Noir".

"Amo i Black Sabbath ma, allo stesso tempo, amo anche i Depeche Mode. Con questo progetto volevo dimostrare di non dover fare per forza solo qualcosa di simile all'uno o all'altro. Appartengo ad un punto che si trova esattamente in mezzo", ha detto Valo ai microfoni di Radiofreccia intervistato da Gigi Riccardo e Titania.

Neon Noir, un ponte tra passato e futuro

E' innegabile, però, che il passato con gli H.I.M. torni prepotentemente anche nel sound di "Neon Noir", insieme ad altre influenze: "Se ci trovi dentro del blues è perché sto invecchiando. Per quanto riguarda il mio vecchio materiale è ovvio trovarlo anche qui. Del resto ero sempre io l'autore di tutti i brani degli H.I.M. ma penso che questo disco sia un punto di transizione tra il passato e il futuro, qualsiasi esso sia", aggiunge.

E sia la musica degli H.I.M. che quella di VV trovano spazio all'interno della setlist che Valo sta portando in tour, per la gioia dei fan:"Ci sono metà canzoni nuove e metà degli H.I.M. e il pubblico sta apprezzando parecchio. Cerchiamo di dare ai fan ciò che vogliono, che poi sono anche le canzoni che piacciono a me".

"Neon Noir" è un disco speciale, spiega Ville, perché per la prima volta si è trovato a dover fare tutto da solo. Durante la pandemia la rockstar finlandese ha infatti scritto, suonato, registrato e prodotto ogni singola traccia sull'album nella solitudine del suo studio casalingo: "Ho dovuto imparare a fare una serie di cose, era la prima volta che, non potendo incontrare nessuno, mi sono trovato a fare tutto da me. La ver sfida, però, è stata quella di non capire quando sarebbe finito il tutto. Io, come penso molti, avevo su di me una nuvola nera di pessimismo. Siamo rimasti tutti uniti nel dolore".

Guarda tutta l'intervista di Ville Valo a Radiofreccia QUI o a fondo pagina.

Ville Valo @ Radiofreccia

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