Vitalogy, i Pearl Jam tra la vita e la morte

Il 22 novembre 1994 i Pearl Jam pubblicavano in vinile "Vitalogy", una svolta sonora presa mentre la band era allo sbando

Il 22 novembre 1994 i Pearl Jam pubblicavano "Vitalogy" in vinile, terzo album in studio realizzato non senza qualche difficoltà mentre la band si trovava impegnata nel tour in supporto al precedente "Vs.".

Se solo tre anni prima la band di Eddie Vedder aveva preso parte al banchetto del grunge, debuttando con "Ten" in una delle annate più incredibili che la storia del rock recente possa ricordare, il 1991, la situazione era ora molto diversa.

Dopo l'esplosione di quella stagione fantastica, la vita dei Pearl Jam risultò completamente stravolta. Sulla scia di "Nevermind" dei Nirvana, tutto il fenomeno grunge, di cui i Pearl Jam erano stato riconosciuti come i 'vicepresidenti', diventò una bestia decisamente più grossa delle aspettative.

Tirati per la giacchetta da radio, TV, giornali, promoter, figure dello showbiz di ogni tipo e impegnati in una serie estenuante di concerti, i Pearl Jam finirono per essere travolti nell'occhio del ciclone.

Vitalogy, tra la vita e la morte

Per le registrazioni di "Vitalogy" - che inizialmente si sarebbe dovuto chiamare "Life" - i Pearl Jam tornarono in studio con il produttore Brendan O'Brien che lavorò sul materiale nato durante il tour di "Vs.".

Il cambio di nome, con sempre i concetti su vita e morte ben impressi, arrivò da un libro di medicina del 1800 acquistato da Vedder in un mercatino. Il testo fornì anche da ispirazione per l'artwork del disco, che i Pearl Jam cercarono di strutturare come un libro, con tanto di versi alternativi all'interno del booklet.

Il tempo trascorso on the road portò la band a scrivere e incidere l'album a più riprese e in luoghi sempre diversi ritagliandosi spazi tra un concerto e l'altro.

La prima sessione di registrazione avvenne a fine 1993 a New Orleans e i lavori proseguirono prima ad Atlanta e poi a Seattle. Il risultato fu percorso frastagliato fatto di cambi di line up, lotte intestine e un sound più vario del passato, con brani che spaziavano dal punk alle ballad.

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