L'11 luglio 1994 i Rolling Stones pubblicavano "Voodoo Lounge", un album dalle tante prime volte per la rock band britannica che cercò di entrare nel nuovo decennio a distanza di cinque anni dall'ultimo album in studio, "Steel Wheels" del 1989.
Un disco importante "Voodoo Lounge", perché segnò una serie di prime volte che presentarono Mick Jagger, Keith Richards, Ronnie Wood e Charlie Watts alle nuove generazioni con sfide inedite da affrontare.
Si trattava del ventesimo album in studio, il primo in cinque anni durante i quali vennero pubblicati solo live e raccolte. Era il primo lavoro senza Bill Wyman, storico bassista che già alcuni anni prima aveva deciso di passare ai saluti trasformando la formazione ufficiale in un quartetto.
Inoltre "Vodoo Lounge" era il primo disco dopo un periodo di sano allontanamento tra Jagger e Richards che, un contrasto di qua, uno di là, avevano preferito concentrarsi sui rispettivi percorsi da solista con, rispettivamente, "Main Offender" e "Wandering Spirit".
Come se non bastasse, il tour in supporto a "Vodoo Lounge" segnò un altro momento inedito per la carriera degli Stones, che pure di piazze ne avevano girate e ne girano ancora oggi: quello del debutto dal vivo in uno dei Paesi che maggiormente ha fatto del loro sound una religione, l'Argentina.

Gli Stones e la fatica di soddisfare le aspettative
Quando sei una band come i Rolling Stones, di quelle che supera le generazioni rimanendo fedele ad un immaginario ed uno stile iconico, ogni rivoluzione musicale rappresenta una sfida ed un'opportunità da saper cogliere e cavalcare.
Se, nelle parole di Paul McCartney, gli Stones sono sempre stati "un'ottima band blues", c'era bisogno che ogni cambiamento venisse affrontato con coerenza ma, allo stesso tempo, con il brivido di non riuscire ad essere attuali in un mercato sempre in movimento in fatto di gusti e tecnologie.
Nei 20 anni precedenti di scossoni del genere gli Stones ne avevano vissuti e subiti diversi e gli anni '90 non avrebbero fatto eccezione: con un mondo dominato dall'esplosione dell'alternative rock, la sfida sarebbe stata rimanere in piedi con la consapevolezza - e il peso - di essere delle autentiche leggende.
Una pressione mica da ridere che non tutti erano in grado di gestire o, quantomeno, che non tutti nella band erano più disposti a subire. Proprio questa necessità di soddisfare sempre le aspettative risultò essere un limite ormai insopportabile per Bill Wyman che a inizio decennio comunicò ai compagni che basta, portare in giro quella macchina era diventato troppo faticoso.
La perdita di uno dei membri storici, questa volta non a causa di una morte misteriosa ma di una scelta ragionata, cominciò a gettare ombre sulla band stesso, facendo ipotizzare uno scioglimento degli Stones.